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Novara, l'ordinanza non ferma botti e petardi di mezzanotte

Le esplosioni più forti nelle zone dove il divieto non è in vigore

Sono stati tanti i novaresi che si sono chiesti come mai, nonostante l'ordinanza che vieta l'uso di botti e petradi, a mezzanotte del 1 gennaio in città ci sia stata la solita "guerriglia" di fuochi e esplosioni.

Per chiarire la questione bisogna ricordare che l'ordinanza, in vigore dal 29 dicembre al 2 gennaio, vieta l'accensione di petardi e botti, ma solo in alcune zone della città. Il divieto infatti vale entro 200 metri da piazza della Repubblica (piazza Duomo), dalla Cupola di san Gaudenzio, dall’ospedale Maggiore, dalla Clinica San Gaudenzio, dall'ospedale di viale Piazza d’Armi, dalle case di riposo di Pernate, di via Udine, della San Francesco di viale Roma, del De Pagave, della Divina Provvidenza e dal Canile di via del Gazzurlo. In sostanza in buona parte del centro storico e vicino a strutture sensibili. La distanza però non è stata sempre rispettata, visto che molti residenti nelle zone in cui era teoricamente vietato sparare hanno assistito a veri e propri spettacoli pirotecnici. 

In tutti gli altri quartieri dove c'è stata una vera e propria "guerriglia" invece il divieto non era in vigore. In particolare si segnalano esplosioni particolarmente forti e prolungate a Sant'Agabio, alla Rizzottaglia e a Sant'Andrea, mentre in altri quartieri, come a Veveri, sono stati sparati veri e propri fuochi d'artificio. Fortunatamente però non si segnalano feriti o ustionati. 

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