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Come cambieranno le audioguide nel post Covid-19?

Nuove soluzioni tecnologiche per accompagnare i musei nella riapertura

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Molti musei italiani si sono organizzati per riaprire le proprie porte già dalla prossima settimana, adeguandosi alle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico del governo, che impongono massima attenzione alla sicurezza dei visitatori. Tra le misure, sono previsti infatti il contingentamento dell’utenza, delle fasce orarie e prenotazioni anticipate; all’arrivo, invece, l’uso obbligatorio di mascherine sia per i visitatori che per il personale museale. Le disposizioni provano anche a dissipare i dubbi emersi sul possibile impiego di touchscreen ed audioguide. Il documento non ne vieta l’uso, seppur richieda esplicitamente la sanificazione ad ogni utilizzo. Le soluzioni in campo per far fronte al problema sono principalmente due: da un lato dotare i musei di dispositivi per l’igienizzazione degli apparati fisici in possesso, dall’altro fornire i contenuti direttamente sullo smartphone dei visitatori. Ma anche il web giocherà un ruolo fondamentale, così come ha ricordato il ministro Franceschini, che ha manifestato grande apprezzamento per come «la cultura ha reagito al silenzio del lockdown in maniera rapida e positiva e le istituzioni hanno accolto e rilanciato questa istanza. La crisi ha accentuato una tendenza già in essere, la digitalizzazione dei repertori e delle opere, sviluppando potenzialità finora inespresse».

In tal senso, trovano rilevanza le possibilità offerte dalle mostre digitali. «La pandemia ha imposto la chiusura anticipata di alcune esposizioni che, anche per la scadenza dei prestiti delle opere, non saranno più riaperte nelle prossime settimane», dichiara Eugenio Gatti, Ceo di Enjoymuseum, azienda milanese che sviluppa audioguide smart. «Con questo nuovo strumento abbiamo consentito alle nostre mostre partner, come quella sul Divisionismo prodotta da Mets per il Castello di Novara, di proseguire in versione digitale a tempo indefinito, dando l’opportunità agli utenti che non hanno potuto visitarla fisicamente di farlo a distanza. Per le mostre che riapriranno a breve, invece, abbiamo fornito i contenuti delle audioguide direttamente sui device dei visitatori, attraverso il download di app dai principali store». Pur non sostituendo l’esperienza reale, dunque, in un momento caratterizzato da nuovi timori, le soluzioni tecnologiche possono contribuire a creare un nuovo rapporto fiduciario tra l’utente ed il museo, alimentando l’engagement e l’avvicinamento di nuovi pubblici, là dove il Covid-19 ha tentato, invece, di allentare le connessioni fisiche.

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