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Conte ha incontrato il sindaco di Divignano: donati 1.200 euro alla Croce rossa

Oltre un'ora e mezza di colloquio: affrontati diversi temi cari a negozianti e imprenditori in crisi

Ne ha restituiti 600, ma ne ha avuti esattamente il doppio e ciascuno, metà lui e metà il presidente del consiglio, nella giornata di oggi farà una donazione alla Croce rossa italiana. E’ durato più di un’ora e mezza il colloquio a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il sindaco di Divignano Gianluca Gilu Bacchetta. Il sindaco ristoratore, partito lo scorso venerdì 1 maggio da casa ha camminato e poi pedalato per oltre 600 km, per restituire l’ “elemosina”, così da lui definita, dei 600 euro dati dal Governo alle persone in difficoltà. Ieri, domenica 10 maggio, l’arrivo a Roma al mattino, la conferma dell’incontro con Conte, l’arrivo a palazzo Chigi alle 18 e poi il faccia a faccia.

“Sono contento perché abbiamo parlato di diversi argomenti e mi sono fatto un’idea positiva di Conte, un uomo che sta facendo il possibile per trovare soluzioni migliori, - dice – con questo non dico che abbia ragione su tutto, perché io stesso contesto la chiusura dei negozi prolungata, ma di fatto sono idee che ricerca impegnandosi”. Bacchetta ne sa qualcosa di negozi, lui è gestore di una birreria a Varallo Pombia, chiusa da mesi. Tra i temi trattati la cassa integrazione, l’impossibilità di accedere ai finanziamenti per le imprese, la pianificazione per i negozi, i contributi e gli affitti, “argomenti pratici. Non abbiamo trovato una risposta a tutto, nessuno dei due ha la bacchetta magica, ma io volevo parlare a tu per tu, e non sentirlo in televisione, di questo sono contento”.

Il sindaco si è fatto portavoce delle tante testimonianze raccolte, cinque di queste vere e proprie lettere raccolte durante il percorso: in ognuna si legge vita vissuta e l'esigenza di ottenere degli aiuti. "Conte mi ha promesso che farà il possibile per sbloccare altri 200 milioni, oltre ai 400 già versati, per il sostegno alle famiglie".

Bacchetta si fermerà nella capitale fino a mercoledì 13 maggio, per poi tornare a casa accompagnato da Mauro, un uomo di Rieti, conosciuto a Viterbo venerdì e che dovrà essere in Lombardia, a Vigevano, per alcuni lavori. 

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