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Lasciti solidali, la nuova campagna di Fcn

La campagna si propone di concepire il testamento come atto di responsabilità e di generosità verso gli altri

"Il futuro è il più bel ricordo che puoi lasciare": con questo slogan è stata presentata la nuova compagna di Fondazione comunità del novarese (appena diventata ente filantropico), ossia la possibilità di effettuare un lascito solidale a favore della fondazione stessa. Una campagna "in proprio" come l’ha definita il presidente professore Davide Maggi: in questo modo il testamento è visto anche come un atto di responsabilità e di generosità verso gli altri e il domani. "Le comunità e le persone che le animano – ha detto Maggi – stanno vivendo un momento storico in cui l’incertezza sembra essere il sentimento dominante. In questo contesto, la Fondazione di Comunità può rappresentare un punto di riferimento importante e un lascito alla Fondazione della Comunità in cui si vive è un atto di responsabilità civile nei confronti di chi ci circonda, anche se non lo si conosce personalmente. Un gesto di solidarietà in cui il frutto maturato durante la vita di ciascuno diventa nuovo seme e contribuisce a trasformare il futuro di tante persone". L’obiettivo, nella costruzione della campagna Lasciti, è stato quello di proporre un messaggio che puntasse sui valori dell’empatia, unicità, fiducia, trasparenza e territorialità dell’ente, con l’idea di stimolare le persone a compiere un’azione di altruismo e prospettiva.

L’idea della campagna ruota intorno all’apparente contrasto tra passato e futuro. I protagonisti guardano "avanti" ma, in fondo, ciò che si vede nella parte superiore dell’immagine potrebbe essere anche un ricordo. Lo slogan aiuta a comprendere chiaramente il significato sottotraccia: nella vita, ciò che conta di più è ciò che puoi lasciare a chi viene dopo di te. L’eredità non è solo materiale ma anche spirituale: trascende il tempo (passato, presente e futuro) ed è ciò che ci rende essere umani.

Nel 2019, in seguito alla scomparsa della professoressa Ferutta, (il marito, prof. Franchini era mancato nel 2006), Fondazione Comunità Novarese ha ricevuto l’ottavo lascito in ordine di tempo che è anche il più imponente dall’inizio della sua storia. Il lascito Franchini – Ferutta comprende beni immobili tra cui la villa di via Gnifetti 12 in cui la Fondazione ha, oggi, la sua sede e altri situati a Novara e in alcuni punti del Nord Italia oltre a beni mobili e una donazione in denaro e titoli, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Un altro lascito è arrivato proprio quest'anno, nel 2024 la Fondazione ha acquisito beni immobili e denaro per oltre un milione di euro dalla famiglia Ubertini - Rabozzi di Cavaglio d’Agogna. Questo lascito ha come scopo principale la formazione dei giovani (anche in ambito sanitario) e la Fondazione sta valutando, proprio in questi mesi, la strategia migliore per adempiere alle volontà dei testatori.

"I contatti con la famiglia – spiega il direttore generale di Fondazione Comunità Novarese Gianluca Vacchini – sono cominciati nel 2017. Ci avevano conosciuti attraverso il Bilancio Sociale che ogni anno la Fondazione redige e hanno deciso di prendere contatti. A oggi, sappiamo che altre persone hanno scelto di indicare la Fondazione tra i beneficiari del proprio testamento e sono tutte persone con cui c’è stato un percorso condiviso: è importante che chiunque sia anche solo accarezzato dall’idea, ci contatti per capire insieme se e come è possibile procedere. Ci sono stati casi in cui ciò non è successo e la massima buona fede di chi non ha seguito le regole ha portato a imprecisioni che hanno reso impossibile soddisfare al meglio i desiderata dei testatori".

Di lasciti si parlareà anche iovedì 11 aprile dalle 17 alle 19 nell’incontro "Lascito Solidale – Il futuro del verbo donare" con Stefano malfatti, direttore Comunicazione e Raccolta Fondi Istituto Serafico di Assisi. Quali sono i metodi adeguati con cui approfondire la Cultura dei Lasciti? Come suggerire metodi corretti affinché lo strumento non sia visto con scaramanzia? Malfatti fornirà dati economici e statistici relativi al tema dei lasciti testamentari, in modo da evidenziare come questo strumento, connotato da un grande potenziale in Italia, non sia ancora conosciuto in tutti i suoi aspetti. Così da far comprendere quanto sia fondamentale esplicitare le nostre volontà mentre siamo in vita e altrettanto importante, da parte delle organizzazioni, saper cogliere i profili dei possibili donatori, per avviare una riflessione utile sull’argomento e sfruttarne le potenzialità. Lo speech di Stefano Malfatti sarà preceduto da brevi interventi di un rappresentante per il consiglio notarile Novara – Vercelli e Casale Monferrato (notaio Emanuele Caroselli), Ordine degli Avvocati di Novara (avvocato Andrea Zanetta), Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Novara (Roberto Santagostino) che affronteranno brevemente, ciascuno, il tema dei lasciti nell’ottica della propria funzione (ruolo delle diverse professionalità, possibilità di intervento, eventuali possibili vizi e problematiche, risvolti fiscali e giudiziari).

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