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I "Luoghi del cuore" che avranno nuova vita grazie al Fai: 3 sono in Piemonte

Sono 23 in tutto i progetti che saranno finanziati in Italia

Sono 23 i "Luoghi del cuore" del nostro Paese che avranno nuova vita grazie al Fai, insieme a Intesa Sanpaolo, nell'ambito della campagna di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e restaurarlo: tre di questi si trovano in Piemonte.

Sono storie e progetti che raccontano un'Italia di piccole comunità che si impegnano con tenacia a preservare e a valorizzare il proprio territorio a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico, riconosciuto testimonianza significativa e imperdibile di storia, identità e tradizioni, ma anche motore diaggregazione sociale e sviluppo economico.

Da Nord a Sud Italia saranno finanziati 23 progetti che riguardano luoghi amati e identitari, che rivelano storie uniche di passione e perseveranza. In Piemonte sono stati scelti tre progetti e tre luoghi, in tre province diverse: Alessandria, Torino e Vercelli.

Con un contributo di 22mila euro il Fai ha deciso di sostenere un progetto di valorizzazione a favore dell'Antica fonderia di campane Achille Mazzola 1403 a Valduggia, nel vercellese, all'11° posto della classifica nazionale del censimento 2022 con 17.457 voti raccolti dal comitato "Fonderia Achille Mazzola 1403". Il paese è un borgo di origine medievale situato nella bassa Valsesia famoso per aver dato i natali a Gaudenzio Ferrari, uno dei più famosi pittori italiani vissuto a cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo. La fabbricazione di campane della Fonderia Mazzola è stata effettuata in maniera artigianale dagli inizi del Quattrocento fino a pochi anni fa. Fino alla fine dell'Ottocento tutti i passaggi per la preparazione delle campane, compresa la fusione in bronzo, venivano realizzati direttamente di fronte alle chiese per le quali venivano prodotte. La prima testimonianza della produzione Mazzola è l'antica campana della chiesa di Luzzogno, in Valle Strona, nel Vco, su cui è incisa la data "1475" sormontata dal marchio della fonderia. I segreti della produzione artigianale hanno continuato a essere tramandati di padre in figlio, fino a Roberto Mazzola, che ha chiuso l'attività nel 2004. Nell'arco di sei secoli vennero fuse circa 35mila campane che andarono in tutto il mondo (Cina, America, Australia ed Africa). La più grande mai fusa fu di 42 quintali e 50 chili per la Consolata di Torino nel 1940. Il progetto di valorizzazione, sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo, permetterà la creazione di un carillon di 9 campane a uso didattico per tramandare la tradizione campanaria. Le campane verranno fuse con la stessa tecnica utilizzata dai Mazzola, con gli antichi fregi e con le sagome originali in possesso del museo, offrendo così la possibilità di avvicinarsi alla musica campanaria, soprattutto attraverso un progetto mirato ai bambini e alle scuole.

Diecimila euro andranno, invece, al progetto di restauro a favore del Complesso della Cattedrale di San Giusto a Susa (in foto), in provincia di Torino, al 62° posto della classifica nazionale del censimento 2022 con 4.615 voti raccolti dal comitato "Cripta di San Giulio". La cattedrale di San Giusto, posta nel cuore della città, è un'imponente testimonianza di storia e architettura, costruita nel XII secolo sul sito di una precedente chiesa paleocristiana e rappresenta un connubio affascinante di stili romanico e gotico. Il recupero completo della cripta (rinvenuta all'inizio di quest'anno durante la campagna di restauro) e dei suoi ornamenti prevede una futura fruizione da parte del pubblico, con un indubbio arricchimento dell'offerta culturale della città di Susa e dei suoi percorsi monumentali. Il progetto sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo permetterà lo studio e il restauro degli affreschi dell'abside della Cattedrale di San Giusto, emersi durante la rimozione del coro ligneo del XIV secolo. Le tracce di un affresco sono tornate alla luce a livello di metà pavimento e hanno dato il via a un importante scavo archeologico all'interno della cattedrale. L'affresco, una teoria di santi che adornava la
zona absidale, appartiene molto probabilmente alla fase gotica della cattedrale segusina. L'intervento che verrà finanziato prevede indagini termodiagnostiche, interventi di pulitura, fissaggio, recupero e valorizzazione del decoro parietale.

Infine, con un contributo di 5mila euro sarà finanziato il restauro del grande dipinto murale "Il Sacrificio del Reduce" che si trova nel salone delle adunanze della Casa del Mutilato ad Alessandria, al 5° posto della classifica nazionale del censimento 2022 con 25.350 voti raccolti dal comitato "Insieme per Alessandria". Promossa dalla sezione locale dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra già dalla metà degli anni Trenta, la Casa del Mutilato fu costruita nel 1938-40 per dare una sede moderna e decorosa all'associazione e alle altre organizzazioni minori del settore. A gennaio 2022 l'associazione Confindustria Alessandria ha annunciato che proprio nella Casa del Mutilato avrà la sua nuova "casa", ponendosi l'obiettivo, dopo anni di abbandono, di ridare accessibilità all'edificio e aprire anche al pubblico gli spazi e gli ambienti. Il progetto sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo permetterà il restauro del grande dipinto murale "Il Sacrificio del Reduce", con l'obiettivo di promuovere l'opera e il suo artista. Il dipinto, restaurato nel 1996, risulta oggi
molto danneggiato da umidità ed efflorescenze saline. Il progetto presentato al bando, inserito nel più ampio programma di recupero dell'immobile, farà sì che la Casa del Mutilato diventi in futuro uno spazio di co-
housing per varie realtà culturali di Alessandria, mostre, incontri e convegni.

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