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Studenti in piazza a Novara per chiedere scuole più sicure: la protesta

I manifestanti dei licei e degli istituti tecnici novaresi si sono dati appuntamento questa mattina alle 8.30 davanti a Palazzo Natta

Questa mattina, giovedì 29 febbraio, gli studenti dei licei e degli istituti tecnici novaresi saranno davanti alla sede della Provincia di Novara per protestare. Le motivazioni sono state affidate ad un comunicato congiunto.

"Studenti in piazza a Novara - si legge nella nota - per protestare contro la condizione dell’edilizia scolastica e richiedere finanziamenti adeguati per rimettere in sicurezza le scuole, vedendosi come risposte ai problemi che tutti i giorni vivono a scuola provvedimenti come quelli della riforma Valditara, che è in linea con le riforme portate avanti da tutti i partiti, in cui si potenzia la scuola-azienda e l'alternanza scuola lavoro.

Da Iis Nervi, liceo delle scienze umane Bellini, Ite Mossotti, Iti Omar, Pascal e liceo Carlo Alberto gli studenti hanno deciso di scioperare per le condizioni in cui si trovano le scuole nella provincia e si sono riuniti per alzare la voce e prevenire un cambiamento. L’inadeguatezza del patrimonio edilizio delle scuole si ripercuote sulla sicurezza di milioni di studenti che ogni giorno frequentano le scuole. Ad esempio, pensiamo al crollo del tetto della sede dell’Iti Omar, da cui gli studenti sono stati trasferiti in una ennesima succursale a Lumellognolo, dove abbiamo riscontrato un nuovo crollo.

L'inadeguatezza degli edifici, anche nei casi meno gravi, condiziona negativamente le possibilità degli studenti. La mancanza di laboratori e palestre impedisce un esercizio corretto dell’educazione fisica e delle ore sperimentali di alcune materie. Le classi stesse, ormai troppo spesso, non sono sufficienti ad ospitare un numero sempre più elevato di studenti. Tutto ciò è giustificato da una presunta 'mancanza di fondi', presunta perché dati alla mano è molto facile capire come i fondi ci siano: sono le scelte politiche e gli interessi economici che le condizionano a deviarli verso altri fini. Infatti vediamo come si preferisca investire nell'alternanza scuola-lavoro nonostante gli studenti più volte si siano dimostrati contrari alle modalità in cui attualmente si svolge, sopratutto nelle protesta che anche a Novara si sono susseguite dopo le 3 morti avvenute nel 2022; e questo è massimamente evidente nella nuova riforma che si vuole portare nelle scuole. Miliardi di euro ogni anno sono spesi per le spese militari, spesso tolti proprio alla Pubblica Istruzione. Non briciole ma un piano di investimenti a carattere stabile e duraturo per i prossimi anni che assicuri la sicurezza nelle scuole e un livello di strutture adeguato per la scuola pubblica".

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