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Flash mob per salvare i platani, l'appello: "Sono innocenti, non uccideteli"

Nel pomeriggio di San Valentino un gesto d'amore per alcuni alberi vicino al parco dei Bambini.

"Sono innocenti, non condannateli ingiustamente a morte". Un gesto d'amore e un appello vero e sincero quello lanciato ieri, venerdì 14 febbraio, dai volontari di Albero Amico sezione di Novara: in largo Franco Biagio un flash mob per sperare che altri platani della città non vengano abbattuti.

Quella di Albero Amico è diventata una vera battaglia: "Per quanto riguarda i platani vicino al parco dei bambini parliamo di tre esemplari, - spiega Maria Luisa Tornotti, una delle volontarie - uno è morto da circa due anni, gli altri due sono sani e soprattutto non hanno accanto altri alberi". La legge però dice che vanno abbattuti anche gli alberi a fianco per il rischio di contagio dall'apprato radicale. "E' sbagliato abbattere piante sane, - continua - e nel caso si tratterebbe di alberi di circa 60 anni, per i quali sarebbe necessario piantare 60 alberelli, ma in centro città non è possibile. Lo si potrebbe fare alla periferia, ma l'aria buona serve anche all'interno della città". Nello specifico vicino al parco si spera di salvare almeno un albero. E la catena umana realizzata nel pomeriggio el 24 è un forte segnale. Una catena cui è seguita l'affissione i necrologi simbolici proprio riferiti agli alberi.

Un'ingiunzione del servizio fitosanitario della Regione parla di abbattimento entro il 28 febbraio, ecco perché la scelta di un gesto così, che possa rendere ancora più sensibile l'opinione pubblica. Anche perché la battaglia dell'associazione novarese, parte da più lontano. Gli alberi in questione sono in tutto 23, "di questi 12 sono sani e 11 malati. Due sani, vicino al liceo classico sono stati già abbattuti, - spiegano - la motivaizone si rifa al cancro colorato che avrebbe coinvolto appunti i platani. C'è però un problema: l'analisi fatta è soltamente visiva, il responsabile ha sollevato la corteccia per dare un responso, qundo invece è necessaria un'analisi di laboratorio, perché potrebbe non trattarsi di cancro. Nonostante questo è arrivata nei mesi scorsi l'ingiunzione regionale e noi come associazione ci siamo attiviati subito, anche in Comune, ma di fronte a un'ingiunzione si può fare ben poco". Per di più in questi mesi è cambiato il responsabile del servizio Fitosanitario, che ha appunto dato il via libera per l'abbattimento. 

"Siamo di fronte a un problema serio. Le piante adulte vanno salvaguardate, - dice Tornotti - rendono più bella la città e soprattutto fanno bene alla comunità intera e alla sua salute".

Altri platani sono collocati in città: in viale Turati ce ne sono uno  isolato, due malati e tre sani; al parco Agogna altri sette di cui solo tre malati; in corso XXIII marzo uno, in via Fauser un altro e un altro ancora in Piazza D'Armi. A questi vanno aggiunti i due della Provincia già abbattuti al liceo e due all'Asl, di cui uno sano e uno malato.

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