rotate-mobile
Attualità

Reddito d'inclusione: in Piemonte l'88% delle richieste arriva dalle famiglie

Presentato il quarto monitoraggio sul Rei, ad un anno dalla messa in azione dello strumento a contrasto della povertà assoluta

In Piemonte l'88% delle richieste per il reddito di inclusione arriva dalle famiglie. E' quanto è emerso dal quarto monitoraggio sul Redi, ad un anno dalla messa in azione dello strumento a contrasto della povertà assoluta, presentato dall'assessore regionale alle Politiche sociali Augusto Ferrari.

"Il monitoraggio sul reddito d’inclusione, che conduciamo ogni tre mesi, è una continua conferma che lo strumento sta andando nella giusta direzione - ha spiegato Ferrari - Ci dimostra infatti che va ad intercettare situazioni sociali altrimenti fuori dal sistema di protezione sociale consolidato, quelle delle famiglie con almeno un minore a carico e con un over 55enne disoccupato. Una realtà prepotentemente emersa negli anni, alla luce della crisi economica. Prima del reddito d’inclusione non esisteva un sostegno strutturale, programmatico, e che garantisse, per legge, un servizio essenziale, a queste fasce di popolazione".

Sono 33713 le domande presentate dal dicembre 2017 al 31 agosto 2018 in tutta la Regione Piemonte, e di esse già 32382 caricate sul portale Inps, quasi la totalità; le domande accolte, dall’ultimo rilevamento (aggiornato al 31 maggio), sono aumentate del 67%. Sempre più evidente inoltre il dato che rileva la forte richiesta da parte delle famiglie italiane, il 72%, rispetto a quelle facente parte dell’Unione europea (8%) o al di fuori di essa (20%).

"Questo dato - prosegue l'assessore - tiene evidentemente conto della tessuto sociale delle nostre comunità. Non credo sia eticamente corretto, né politicamente utile escludere la popolazione straniera dalla possibilità di accedere a questo strumento; sarebbe un disastro, dal punto di vista del ruolo che hanno nelle nostre comunità, escluderle".

Contemporaneamente la parte attiva della misura decolla: sono 7687 il numero di progetti avviati in tutto il Piemonte. Il numero è quasi triplicato nell’ultimo trimestre e, per contro, è pari al 68% delle carte di credito attivate (strumento con il quale viene erogato il sostegno
economico), che al 31 agosto sono 11307. La caratteristica del reddito d’inclusione è infatti relativa all’importanza della parte attiva della
misura, volta alla re-inclusione sociale delle persone richiedenti e senza l’adesione alla quale, decade il sussidio economico.

"Una parte consistente dei fondi destinati al reddito d’inclusione abbiamo richiesto con forza che fossero destinate agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali - sottolinea Ferrari - affinché avessero le risorse necessarie per gestire la parte attiva. Nel 2018 sono entrate nelle casse degli enti gestori circa 17 milioni di euro, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti ordinari".

Dal primo luglio 2018 il reddito d’inclusione viene esteso anche ai singoli, decadendo i requisiti familiari. Ma il dato parla chiaro: l'88% delle richieste riguarda i nuclei familiari e, a due mesi dall’introduzione dei nuovi criteri di accesso, l’11% è la richiesta dei singoli.

"Questo scenario - aggiunge ancora Ferrari - ci convince della necessità di legare al Rei gli interventi rivolti alle famiglie e a sostegno delle responsabilità genitoriali".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Reddito d'inclusione: in Piemonte l'88% delle richieste arriva dalle famiglie

NovaraToday è in caricamento