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Parte da Novara la nuova sperimentazione clinica sulla Sla

Nasce al Maggiore lo studio sull'utilizzo di un farmaco che ha dato ottimi risultati sui pazienti malati di sclerosi laterale amiotrofica

Usare una molecola, già in commercio, sui malati di Sla per migliorare la funzionalità respiratoria.

Nasce a Novara lo studio sull’impiego della molecola RNS60 guidato dalla professoressa Letizia Mazzini. Lo studio, promosso nel 2016 dal centro regionale europeo Esperto Sla dell’ospedale di Novara e dall’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, sostenuto dalla Fondazione Banca Popolare di Novara e da altri enti del territorio, è giunto alla conclusione con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica European Journal of Neurology dei risultati definitivi della sperimentazione clinica del farmaco su di un campione di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica in 22 centri in tutta Italia. La sperimentazione è stata supportata dalle americane Als Association e Als Finding a Cure®. La Revalesio Corporation di Tacoma ha fornito il farmaco.

I risultati della ricerca

I risultati hanno confermato la buona tollerabilità della molecola, in assenza di significativi effetti collaterali. Si è, in particolare, documentata una differenza significativa sulla funzionalità respiratoria misurata con la spirometria tra il gruppo di pazienti trattati con RNS60 e quelli con placebo. I pazienti che hanno assunto il farmaco hanno mostrato un rallentamento nella curva di progressione della capacità vitale forzata, cioè del volume totale di aria che si riesce ad espellere in espirazione forzata dopo massima inspirazione. L’insufficienza respiratoria rappresenta, infatti, il principale fattore negativo in questa malattia e questo risultato appare pertanto molto interessante.

Sulla base dei risultati dello studio diretto dalla prof.ssa Mazzini il prestigioso centro di studi per la SLA del Massachusetts General Hospital, della Harvard University e il Northeast ALS Consortium hanno ipotizzato di avviare un nuovo trial multicentrico negli Stati Uniti per verificare i risultati su un elevato numero di pazienti.

La ricerca e i finanziamenti 

La prof.ssa Mazzini aveva elaborato un protocollo clinico, insieme all’istituto Mario Negri di Milano, per testare la biomolecola RNS60, brevettata da un’azienda statunitense per alcune patologie neurodegenerative, ma mai sperimentata nella Sla. Il progetto di ricerca era stato accolto molto positivamente negli Stati Uniti, tanto che le sopra citate Als Association e Als Finding a Cure®, le principali associazioni statunitensi per la lotta alla Sla, avevano deciso di finanziare lo studio con un milione di euro. A patto che il Centro di Novara contribuisse con almeno 400 mila euro e che partner della ricerca fosse l’università di Harvard, nel Massachussets.

A garantire la copertura, in attesa dell’arrivo dei fondi, era stato Lorenzo Capossela, un commercialista di Benevento la cui moglie era stata colpita dalla malattia. In effetti i fondi sono arrivati, grazie principalmente alla Fondazione Bpn per il Territorio, che insieme alla Fondazione Comunità Novarese e alle associazioni Ursla di Novara e Get Out onlus di Benevento sono riusciti a raggiungere l’obiettivo dei 400 mila euro.

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