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Slow Wine Fair: c'è anche una cantina novarese alla fiera del vino buono, pulito e giusto

Tra le cantine e i produttori presenti alla fiera "targata" Slow Food, anche il Podere ai Valloni di Boca

Anche i vini novaresi saranno protagonisti all'edizione 2024 di Slow Wine Fair, in programma dal 25 al 27 febbraio a Bologna. 

Alla tre giorni dedicata al vino buono, pulito e giusto parteciperà, infatti, anche una cantina novarese: il Podere ai Valloni di Boca è tra gli oltre 100 produttori piemontesi che prenderanno parte alla manifestazione. Al Podere ai Valloni si produce Boca Doc dal 1980. Il vigneto è condotto in regime di agricoltura biologica certificata, senza alcun diserbo chimico, con ridottissimi trattamente e una impegnativa selezione dei grappoli. La cantina di Boca sarà a Slow Wine Fair con quattro etichette: vino rosso bio Sass Russ, Colline Novaresi Doc Nebbiolo Gratus, Boca Doc Vigna Cristiana e vino rosso bio Peperi.

L'evento è organizzato da BolognaFiere e Sana, Salone internazionale del biologico e del naturale, con la direzione artistica di Slow Food. Alla fiera sarà possibile conoscere i produttori e le cantine, italiane e internazionali, e degustare i loro vini sostenibili e biologici. Al centro della terza edizione di Slow Wine Fair c'è il tema della fertilità del suolo e la sua  importanza, dal punto di vista agricolo ma non solo.

"Un'edizione ricca di contenuti e un messaggio chiaro - ha commentato il vice presidente di Slow Food Italia Federico Varazi - il diritto per tutti ad un suolo 'sano da bere', 'da coltivare', 'da abitare' e 'sano da vivere'. Lo dobbiamo ai tanti produttori in ginocchio per l'ennesima alluvione frutto degli ennesimi errori. Oggi in Toscana, ieri in Emilia-Romagna lo scorso anno nelle Marche".

Ma Slow Wine Fair non è solo vino: anche quest'anno si conferma la presenza della Fiera dell'Amaro d'Italia, con un'area dedicata dove produttori d'eccellenza possono esporre i loro amari. Inoltre, Slow Wine Fair 2024 apre le porte agli spirits, ossia tutte le bevande alcoliche ottenute dalla distillazione di cereali, frutta o verdura che sono già stati sottoposti a fermentazione alcolica. Tra i distillati presenti si possono trovare brandy, rum, vodka, gin e molto altro. 

"Il vino biologico è un settore che continua a crescere - ha precisato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini - rappresenta un punto di forza per il mercato interno ed è particolarmente apprezzato a livello internazionale, dove vale il 19% delle esportazioni globali di agroalimentare bio italiano. In questo momento, in cui tutta l'agricoltura è messa a dura prova a causa di cambiamenti climatici sempre più estremi e improvvisi, la viticoltura biologica ha mostrato grande resilienza, grazie anche all'importante ruolo dell'innovazione in questo settore. Ritengo che i principi e i valori fondanti dell'agroecologia, che puntano sull'incremento della fertilità del suolo e della biodiversità, uniti a costanti investimenti in ricerca e innovazione, costituiscano i fattori chiave affinché la viticoltura bio e, più in generale, il modello agricolo biologico, rappresenti una strategia concreta di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici".

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