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Coronavirus, chiusure anticipate dei supermercati anche a Novara: i nuovi orari

Molti punti vendita chiusi la domenica o con orario ridotto

Supermercati chiusi la domenica o con orario ridotto: la spesa ai tempi del coronavirus cambia le abitudini di molti, per tutelare i dipendenti e i clienti dei negozi della grande distribuzione.

Lo ha chiesto anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli, che ha invitato i supermercati non solo a limitare gli orari, ma anche a prendere la temperatura a clienti e dipendenti. Ma già autonomamente diverse grandi catene hanno scelto, per dare una giornata di riposo ai dipendenti, che in questi giorni sono sottoposti ad una grande pressione, di chiudere la domenica o di risurre gli orari.

Coop ha annunciato, già dalla scorsa settimana, che i suoi punti vendita in Piemonte sarebbero stati chiusi la domenica e che avrebbero osservato un orario ridotto, fino alle 19. Anche Carrefour ha scelto di ridurre gli orari di apertura nei negozi di tutta Italia. Il nuovo orario, in vigore dal 19 al 29 marzo, prevede l'apertura dalle 8.30 alle 19 durante la settimana e dalle 8.30 alle 15 la domenica.

Coronavirus, negozi e bar chiusi: i punti vendita aperti

Aldi ha preso la decisione di aprire dalle 9 alle 20 dal lunedì al sabato, mentre la domenica sarà chiuso. Lidl terrà aperti i punti vendita dalle 8.30 alle 19 tutti i giorni eccetto la domenica, quando la chiusura sarà anticipata alle 13. Tigros invece ha deciso di chiudere domenica 22 marzo per "dare una giornata di riposo al personale", come pure Penny Market

Anche Esselunga ha annunciato che da sabato 21 marzo fino a venerdì 3 aprile, nei negozi in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana nei giorni feriali verrà anticipata alle ore 20 la chiusura e la domenica l'orario di apertura sarà dalle 8 alle 15.

Orari ridotti o meno l'invito è sempre quello di non svuotare gli scaffali: gli approvvigionamenti sono costanti e non sono a rischio. Un'altra buona norma è che un solo membro della famiglia vada a fare la spesa e che vada solo se c'è reale necessità, quindi non tutti i giorni ma limitando il più possibile le uscite da casa. Per evitare le lunghe code il consiglio è quello di servirsi il più possibile degli alimentari di quartiere: molti si sono già organizzati anche per la consegna a domicilio della spesa. 

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