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"Mai più un banco vuoto", il toccante video ispirato alla storia di Carolina Picchio

Un video per raccontare la storia di Carolina, perchè non ci sia "mai più un banco vuoto".

La storia della giovane novarese che il 5 gennaio del 2013 si è tolta la vita a causa del cyberbullismo approda anche su YouTube, proprio per arrivare ai più giovani, che utilizzano la piattaforma quotidianamente. La campagna di Fare x bene onlus parte da un dato preoccupante: una vittima su dieci di cyberbullismo tenta il suicidio. Così nel video si vede una ragazza che racconta la sua storia a dei nuovi compagni: si è dovuta trasferire a causa di un filmato girato da alcuni "amici", proprio come è successo a Carolina.

La storia di Carolina

Proprio come Carolina la 14enne protagonista, che su YouTube si chiama Stefania, racconta di essere stata ad una festa e di aver bevuto troppo. Poi, dopo aver vomitato ed essere svenuta, spiega che quelli che considerava i suoi amici, invece di chiamare il padre, hanno mimato atti sessuali con lei e hanno ripreso tutto. Il video poi è finito in rete. Nel giro di 24 ore la giovane ha ricevuto oltre 2000 messaggi di insulti. "Le parole fanno più male delle botte": questa la frase che la ragazza ha lasciato sul biglietto scritto al padre prima di buttarsi dalla finestra

Il processo

Dopo il suicidio sono state avviate le indagini, da cui è emerso il quadro completo della vicenda. Cinque ragazzi, all'epoca dei fatti tutti minori, sono finiti a processo per vari reati, tra cui diffusione di materiale pedopornografico e violenza sessuale di gruppo: si sono dichiarati pentiti e sconteranno un periodo di rieducazione e servizi sociali. L'altro imputato, l'unico maggiorenne all'epoca dei fatti, ha patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione. Per lui pena sospesa per 5 anni: se non compirà atti simili il reato si estinguerà. 

La lotta la cyberbullismo

La storia di Carolina Picchio, a cui si ispira il video, ha suscitato da subito un grande clamore. Da quella tragica vicenda qualcosa si è mosso: grazie all'impegno di alcuni parlamentari, tra cui la senatrice novarese Elena Ferrara, che era stata insegnante di Carolina, è nata la prima legge italiana per la lotta al cyberbullismo. Il padre Paolo continua a tener viva la memoria della figlia grazie all'impegno nella Fondazione Carolina, nata con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo giovanile rispetto al problema del cyberbullismo e dell’uso consapevole del web. 

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