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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Gioco d'azzardo, giro di vite della Regione sulle "macchinette mangia soldi"

Presentata lunedì a Novara la legge regionale che limita gli orari e la distanza dalle scuole e dai punti sensibili delle slot machine

La precedente amministrazione comunale ha posto un limite agli orari delle macchinette mangia soldi; l'ordinanza però non è andata giù alla Oxford, che ha presentato il ricorso contro in Comune, sostenendo che sarebbero stati penalizzati gli esercenti.

Dalla Regione però arriva un fermo sostegno ai comuni con la realizzazione di una legge che regolamenti il mondo dellle slot machine. "Questa legge regionale è un punto fondamentale - ha spiegato l'assessore regionale Augusto Ferrari durante la presentazione della legge ai comuni novaresi - rappresenta il riconoscimento che un problema c'è e non può più essere taciuto".

"La questione su cui molti obiettano - ha spiegato il consigliere regionale Domenico Rossi - è il fatto che la Regione possa o meno normare le slot machine. La Regione può,  visto che ha competenza sulla tutela della salute dei cittadini e la ludopatia è una malattia riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità".

Quindi in Piemonte non solo orari ridotti (a Novara e Borgomanero le macchinette possono già rimanere accese solo tra le 9 e le 12 e tra le 18 e le 23), ma anche divieto di pubblicità e, soprattutto, distanza da luoghi "sensibili". La febbre del gioco d'azzardo infatti colpisce sempre di più le fasce deboli, in particolare anziani e giovani o giovanissimi: le slot devono quindi stare ad almeno 500 metri da scuole, oratori, parrocchie, ospedali, impianti sportivi e stazioni ferroviarie, ma anche "compro oro" e bancomat. Tempo per adeguarsi: dai 18 mesi ai 3 anni. 

"A chi obietta dicendo che un locale non sta in piedi senza macchinette - ha detto Rossi - rispondo che se il maggior incasso di un bar deriva dalle slot allora quello non è un bar". 

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