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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rete idrica inquinata: emergenza rientrata, resta la preoccupazione dei cittadini

Incontro partecipato quello di ieri alla parrocchia di San Francesco, dove i residenti della zona hanno incontrato Comune, Asl e Acqua Novara e Vco. Ballarè: "Tutta la città ha subito un danno"

L'emergenza acqua nella zona sud della città è rientrata: da mercoledì pomeriggio l'acqua delle abitazioni di via Massara, via Vanvitelli, via Bernini e via Borsellino e Falcone e delle vie limitrofe è potabile. La popolazione è stata avvisata con cartelli in cui si raccomandava di far scorrere l'acqua per alcuni minuti (fino a quando non apparisse limpida) prima di utilizzarla.

Nella serata di ieri, il Comune, l'Asl e Acqua Novara e Vco hanno incontrato, nella parrocchia di San Francesco, la popolazione della zona per un confronto e un aggiornamento sull'accaduto.

Il direttore tecnico di Acqua Novara e Vco Marco Lombardi ha spiegato che l'azienda ha presentato una denuncia contro ignoti e ha fatto rimuovere due allacci che non dovevano esserci, e che hanno determinato la contaminazione dell'acqua. Una vicenda che è iniziata il 31 maggio scorso, quando all'azienda che gestisce l'acquedotto cittadino sono arrivate le prime segnalazioni di acqua torbida. Segnalazioni che interessavano un condiminio di via Vanvitelli 16. "Dalle analisi effettuate il 2 giugno - ha spiegato Lombardi - i campioni di acqua prelevata dalle abitazioni di via Vanvitelli 16 sono risultati inquinati", e ai residenti della palazzina è stata chiusa l'acqua". Il problema, che inizialmente si pensava circoscritto all'area del condominio, si è poi esteso anche ad altre vie e nel pomeriggio di sabato 4 giugno è scattata l'allerta e ai residenti è stato vietato l'utilizzo dell'acqua fino al completamento della disinfezione della rete idrica, che è avvenuto ieri.

"Siamo qui per dare risposte - ha detto il sindaco Andrea Ballarè - qui siamo tutti parte offesa, perchè c'è stato un danno ai cittadini e alla città tutta a causa di un errore di un privato, di una ditta, che ha determinato infiltrazione di acque inquinate nella rete dell'acquedotto".

E la questione principale emersa durante la riunione è stato il tardivo avviso ai residenti della zona. I cittadini hanno infatti chiesto come mai i residenti siano stati allertati "così tardi, solo molti giorni dopo i primi casi di malori riconducibili all'utilizzo di acqua non potabile". L'inquinamento idrico ha infatti provocato, come ha spiegato la dottoressa Ivana Rigoni dell'Asl, sintomi abbastanza blandi nei soggetti sani, ma più importanti in soggetti più sensibili, come anziani o persone con problemi di salute.

"Vogliamo sapere come dobbiamo comportarci - hanno poi chiesto alcuni cittadini - chiediamo che ai residenti della zona vengano fatte delle analisi".

"Siamo qui per sapere il nome del responsabile - hanno invece chiesto altri - e perchè la popolazione sia stata avvisata così tardi: c'è gente che è stata ricoverata e che ancora non si è ripresa. Qualcuno deve risponderne".

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