Aggressione in carcere a Novara: ferito un agente di polizia penitenziaria
E' successo giovedì 18 ottobre, nel reparto 41 bis della casa circondariale di via Sforzesca
Aggressione in carcere a Novara: è successo nel pomeriggio di ieri, giovedì 18 ottobre, nel reparto del 41 bis. Un agente di polizia penitenziaria è stato colpito con un violento pugno al volto da un detenuto italiano di 30 anni.
Il poliziotto è stato soccorso dai colleghi, prontamente intervenuti, e portato all'ospedale Maggiore di Novara, per le opportune cure. Al momento non si conoscono i motivi dell'aggressione, avvenuta mentre il detenuto, di origine napoletana, si stava recando alle docce.
A darne notizia è il segretario generale dell'Osapp Leo Beneducci, che dichiara: "si tratta dell'ennesimo episodio, tra le centinaia e centinaia, di violenza in danno di un poliziotto penitenziario da parte di appartenenti alla popolazione detenuta. E' peraltro strano - prosegue Beneduci - che alla triste media nazionale si aggiunga in questo caso un detenuto soggetto al particolare regime di cui all'Art. 41 bis dell'Ordinamento Penitenziario i cui destinatari raramente danno luogo ad episodi di violenza all'interno delle mura del carcere dove, neanche a dirlo, presta un servizio di altissimo livello per la sicurezza nazionale il personale di polizia penitenziaria che è sottoposto in questo momento a particolari disagi non solo per la gravosità del compito ma anche perché in numero sempre più esiguo e con centinaia di ore di servizio straordinario procapite regolarmente effettuate e non retribuite".
"Anche quella dei rischi e del crescente disagio nei servizi resi in presenza di detenuti del 41 bis - conclude Beneduci - oltre ai problemi della riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria, della carenza di organico e perfino della penuria di uniformi di servizio è una delle questioni che il Ministro della Giustizia Bonafede e i Sottosegretari Morrone e Ferraresi sarà necessario che affrontino nell'immediato, in luogo di una politica al momento fatta di sole dichiarazioni, pena danni di maggiore entità nei confronti della sicurezza della collettività nazionale".