"Anna Cappelli" in scena per Donne di seta

In occasione della mostra “Donne di Seta”, ed inserito nella manifestazione “Un febbraio da non dimenticare”, l’Associazione Culturale Progetto Tanzio propone lo spettacolo “Anna Cappelli” con testo di A. Ruccello, diretto ed interpretato da Carlo Massari.

Anna Cappelli è un personaggio estremamente comico e grottesco nella sua seria convinzione e determinatezza; una donna disadattata e mediocre, vive il suo percorso tormentato verso la follia, appartiene ad un universo femminile che per convenzione è costretto a subire una società maschilista e sessista. Un’ambientazione anni ’60 quella voluta dal drammaturgo Annibale Ruccello, ma allo stesso tempo una storia riconoscibilissima nella perdita di valori della società attuale e del suo continuo bisogno dell’avere, possedere, cose e persone. Uno spettacolo composto da sette brevi quadri scenici che raccontano, in sequenza temporale discontinua, un periodo di metamorfosi nella vita di Anna; un breve frammento di storia di una donna “come tante”: la solitudine, l’innamoramento, la convivenza e la scoperta dell’altro, la delusione amorosa, la paura di perdere ciò che di più caro si possiede, la sopravvivenza. Una scenografia scarna e fatta di segni semplici: un pavimento a scacchi, cibo in scatola, una valigia, una sedia ed una pentola; una piccola stanza illuminata da una lampadina ma che di volta in volta cambia collocazione spaziale e attorno alla quale, sui quattro lati, siedono gli spettatori come a spiare. Anna Cappelli, già interpretata da celebri attrici monologati del calibro di Anna Marchesini, Benedetta Buccellato e tante altre e resa al meglio in un allestimento a cura dell’attrice e regista Marinella Manicardi, viene riletta, per la prima volta en travesti, dall’attore Carlo Massari, che firma anche la Regia dello spettacolo in una produzione a cura dell’Associazione O.T.E. Una prova coraggiosa non certo fatta per stupire o ridicolizzare la dignità del personaggio, quanto per sottolinearne ulteriormente forza, emblematicità, determinazione, ma anche fragilità, ironia e a tratti pura comicità, invitando il pubblico nuovamente ad un semplice cambio di prospettiva.