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Cronaca Barengo

Amianto a Barengo: la Ederambiente ha ritirato il progetto

Soddisfazione da parte del Comitato "No Amianto a Barengo" per la notizia dell'archiviazione del progetto. Cancellata, quindi, la Conferenza dei servizi in programma per giovedì 23 maggio

Barengo è salva: la discarica di amianto non si farà.

Il proponente Ederambiente ha infatti ritirato il progetto della discarica per materiali contenenti amianto, che è stato pertanto archiviato annullando di fatto la procedura di valutazione di impatto ambientale.

A comunicarlo è il Comitato "No Amianto a Barengo": "Sono stati mesi difficili - dichiarano - non privi di scontri, ma la fiducia nella forza della verità e della giustizia ci hanno permesso di andare avanti e di raggiungere questo risultato che rappresenta una vittoria per tutte le persone dei comuni raggiunti dalla nostra azione. Non abbiamo salvaguardato solo il territorio di Barengo, ma di tutti i paesi che sarebbero stati coinvolti in questo scellerato progetto".

"La fatica, l’impegno e la serietà profusa da tutte le persone che sono state al nostro fianco - hanno aggiunto dal Comitato - dimostrano che quando i cittadini si occupano del proprio futuro possono combattere forze che possono sembrare troppo grandi per essere contrastate dai singoli. E’ impossibile ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini, ma speriamo che attraverso questo comunicato tutte le persone, a partire dalle 6350 che hanno firmato la nostra petizione, da quelle che hanno appeso gli striscioni, da quelle che in ogni forma hanno combattuto al nostro fianco con supporto morale e materiale, possano sentirsi unite a noi in un corale e liberatorio urlo di gioia. Un grazie poi alle forze politiche e amministrative dei comuni e della provincia che hanno manifestato il loro no con atti e dichiarazioni".

"Sappiamo - hanno concluso - che questa è una battaglia, non la guerra: la società proponente, direttamente o tramite suoi accoliti e consociate, si è già accaparrata i terreni vicini alla attuale discarica Rsu e quindi nuovi fronti potrebbero aprirsi nei prossimi mesi e anni. Vigileremo perché il presidio non può concludersi oggi. La terra è di chi la vive e di chi la lavora per nobilitarla e renderle onore, non di chi la sfrutta come una pattumiera. La salute è un bene primario non negoziabile".

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