rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Borgomanero

Borgomanero: l'ultimo saluto al dottor Enrico Levati

Questo pomeriggio il funerale del medico "rosso" Levati. Fu costretto ad allontanarsi dalla Città per un coinvolgimento con le Brigate Rosse. Abbandonata la politica, nel Canavese si dedicò ad opere di bene

Nella chiesa del collegio Don Bosco, l'istituto salesiano dove aveva frequentato sia le medie che il liceo, parenti e amici hanno dato l'ultimo saluto a Enrico Levati, 70 anni compiuti lo scorso marzo.

Il dottor Levati, laureatosi nel 1969 in Medicina all'Università di Torino, con specializzazione in medicina del lavoro, è morto per un arresto cardiaco nella mattinata di venerdì 8 maggio nella sua casa di Borgofranco d'Ivrea in frazione San Germano dove viveva con la moglie Ornella. Lascia anche i figli Damiano, fotografo e filmaker, ed Eleonora e i tre piccoli nipoti Viola, Daniele e Lorenzo. Si era trasferito nel Canavese nel 1985, dopo 10 anni passati "in esilio" in Valle d'Aosta. In Città, dove vivono le sorelle Anna e Marisa e rispettive famiglie, è ancora molto conosciuto, soprattutto da chi ha già qualche capello bianco e ha vissuto l'atmosfera del terrorismo rosso. Le cronache dell'epoca ricordano che Enrico Levati nel 1974 fu processato e finì in carcere per un suo coinvolgimento con le Brigate Rosse. Il medico borgomanerese, che aveva messo in contatto Silvano Girotto, il missionario cattolico comunista  detto "frate mitra", con i capi delle Br, ricevette una telefonata anonima che preannunciava l'imminente arresto di Renato Curcio e Alberto Franceschini. Levati avvisò Moretti, ma quest'ultimo non riuscì ad avvertire i brigatisti che furono arrestati dai carabinieri del generale Dalla Chiesa.

Abbandonata la vita politica, ma seguendo i suoi ideali di pacifismo, oltre all'attività di medico di base, da cui andò in pensione meno di un anno fa, si dedicò ad opere di bene. Divenne presidente dell'Ics, il consorzio italiano di solidarietà e fu in prima fila nel promuovere progetti di accoglienza diretta ospitando albanesi, bosniaci, croati e serbi anche a casa sua. Uomo molto religioso da sempre, andò anche in Congo e in Serbia durante la guerra. Dal 2012 divenne coordinatore di Terra Madre 2012 per il Canavese.

I figli Damiano ed Eleonora lo ricordano così: "In questi giorni seppur tristi abbiamo avuto la possibilità di parlare di nostro padre con le moltissime persone  che sono venute a salutarlo per l'ultima  volta, qualcuno lo aveva conosciuto come medico altri come promotore di iniziative umanitarie altri ancora lo avevano accompagnato nei suo progetti di tutela dei prodotti del territorio.  Abbiamo compreso ancora una volta come abbia applicato nella vita gli stessi valori che ci ha trasmesso crescendo ci: l'importanza della giustizia sociale, l'avvicinarsi  agli altri non giudicandoli sulla base del loro presente o del loro passato, il vivere le nostre passioni appieno. Sognava una vecchiaia di viaggi con i suoi nipoti per accompagnarli nei moltissimi posti che aveva visitato. Lascia in noi un Grande vuoto ma bellissimi ricordi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Borgomanero: l'ultimo saluto al dottor Enrico Levati

NovaraToday è in caricamento