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Cronaca Borgomanero

Riusiamo Borgomanero

Un confronto pubblico per il futuro della Città puntando sulla valorizzazione degli spazi dismessi e sui giovani che vogliono mettersi in gioco. Ospite Giovanni Campagnoli con il suo libro "Riusiamo l'Italia"

Nonostante solamente il giorno prima il Comune di Borgomanero abbia revocato il permesso di svolgere l'incontro nell'area Tarditi per motivi di ordine pubblico smentendo la concessione data dai Vigili urbani - così spiegano da Officina 32 - l'incontro, molto partecipato, si è svolto al circolo di Santa Cruz.

Con lo slogan “Riusiamo Borgomanero...” si è parlato del possibile futuro della Città. Officina 32 ha voluto offrire a Borgomanero qualche sguardo progettuale nuovo.

La serata, condotta da Emanuele Cerutti, animatore socio-culturale e coordinatore di Officina 32, si è aperta con l'intervento dell'ingegner Clerici che ha fatto un excursus storico dell'area ora chiamata Tarditi, ma nata come Setificio Imperatori, nei pressi della roggia Molinari, oggi quasi interamente interrata. "Qui ci lavorarono oltre 100 operai - sottolinea Clerici - dimenticare questo è dimenticare il lavoro della gente, non buttiamolo via".

Con la frase "per guardare oltre ci vogliono cervelli freschi, bisogna saper guardare oltre", Cerutti ha introdotto la relazione di Giulia Falduto, una giovane di Fontaneto d'Agogna laureanda in Urbanistica al Politecnico di Milano, autrice di una tesi sul riutilizzo dell'ex Cinema Moderno. "Dalla cronaca locale emerge molta attenzione verso gli eventi culinari e il mangiar sano - ci spiega Giulia - l'ex cinema dal 2014 è di proprietà del Comune, io vorrei che diventasse un luogo per ritrovarsi e rilanciare Borgomanero". Per questo la giovane ha pensato a Ci.Bo. (Cinema Borgomanero) dove si potrebbero mantenere le sedie e lo schermo della sala e adibire gli altri angoli a spazi espositivi o per cucinare e far riunire le varie Associazioni legate al tema del cibo.

Infine Giovanni Campagnoli ha parlato del suo road book “Riusiamo l'Italia” edito da “Il Sole 24 Ore" e del suo tour per lo Stivale. "Siamo pieni di spazi vuoti perchè l'urbanizzazione è cresciuta tantissimo rispetto alla popolazione e abbiamo giovani con tante idee - ribadisce il professore - dobbiamo creare unioni perchè l'arte e la cultura generino valore e oggigiorno il co-working è un'ottima soluzione".

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