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Cronaca

Prostituzione, i carabinieri di Novara arrestano due donne

Entrambe di origine nigeriana, sono accusate di estorsione continuata in concorso. I militari sono riusciti ad arrestarle grazie alla testimonianza di una delle vittime delle due sfruttatrici, una connazionale residente a Novara

Sono accusate di estorsione continuata in concorso le due donne di nazionalità nigeriana arrestate a Parona (Pavia) giovedì scorso, 16 aprile, dai carabinieri di Novara. I militari sono riusciti ad arrivare a loro, entrambe classe 1986 e prive del permesso di soggiorno, grazie alla testimonianza di una delle vittime delle due sfruttatrici, una connazionale residente a Novara.

La donna, che chiameremo "Rose", è arrivata a Novara dopo essere fuggita delle violenze di Boko Haram in Nigeria. Arrivata in Libia, dove le uccidono il figlioletto di 15 mesi, riesce ad imbarcarsi alla volta delle coste siciliane. Una volta in Italia, ottiene il permesso di soggiorno per "motivi umanitari" e decide di trasferirsi a Novara, dove prova a cercare un lavoro o un modo per mantenersi, senza però riuscirci. Si convince quindi, su consiglio di una connazionale, che l'unica strada possibile sia quella della prostituzione. Inizia quindi a prostituirsi nella zona di Parona, dove finisce nella rete di sfruttamento delle due donne, che la costringono a consegnare loro 200 euro al giorno, altrimenti l'avrebbero sottoposta a riti woodoo.

Dopo l'ennesima aggressione, però, "Rose" decide di ribellarsi e si rivolge all'associazione "Liberazione e Speranza", che la soccorre e allerta i carabinieri. I militari dell'Arma si attivano immediatamente e nel giro di un paio di giorni rintracciano e arrestano le due sfruttatrici, che vengono accusate di estorsione continuata in concorso. Nella giornata di lunedì, inoltre, l'autorità giudiziaria ha convalidato l'arresto e disposto, per le due donne, la custodia cautelare in carcere.

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