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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cavaglio d'Agogna

Cavaglio d'Agogna: un corso d’arabo che fa discutere

La biblioteca decide d'organizzare un corso di lingua araba e in paese si scatena la polemica, soprattutto sui social network. Replicano insegnante, presidente di biblioteca e assessore alla cultura e istruzione

Il corso d’arabo “non s’ha da fare”. Questo è ciò che hanno pensato un gruppo di cavagliesi quando hanno letto i volantini sparsi per il paese in cui la biblioteca comunale proponeva un corso gratuito di lingua araba per principianti.

Infatti ogni anno il consiglio di biblioteca propone svariate iniziative culturali, dalle presentazioni di libri alla visione di film, da gare di cucina a spettacoli per bambini e in ultimo un corso gratuito all’anno “sfruttando” gli skills dei componenti. Per questa stagione si è pensato di farne uno d’arabo, peccato che “un gruppo” di cavagliesi, invece di cogliere la particolare opportunità non si è risparmiata, in bottega e sui social network, di fare i soliti e banali commenti senza nemmen capire il senso dell’iniziativa. E’ stato scritto ad esempio che sono gli stranieri che devono imparare l’italiano e che noi (italiani cavagliesi) dovremmo preservare le tradizioni locali e il dialetto, si sono fatte battute sul patrono San Mamante che potrebbe diventare “San Kebab” o ancor peggio con superficiali commenti sull’Isis.

C’è grandissima ignoranza, in primo luogo il kebab è turco e quindi si dimostra di non sapere – commenta l’insegnante marocchina Nadia Bouadel – bisogna distinguerel’Isis dalla cultura araba in generale, quest’ultima è un’organizzazione terroristica! Noi generalizziamo, non ci sforziamo di chiederci cos’è una cultura, ma ci fermiamo al sentito dire, su quello che dice la maggioranza, perchè una persona che formula un pensiero non fa uno sforzo in più invece di criticare? Questo mi da fastidio prima come persona che come araba. Infatti l’Isis sfrutta l’ignoranza delle persone per divulgare una cultura sbagliata, il Corano dice di rispettare gli altri e la traduzione letterale di islam è pace. L’Isis non è islam, sono arabi, ma non sono islamici".

Sono molto amareggiata per la superficialità con cui si giudicano le attività culturali proposte dalla nostra biblioteca, che si prefigge lo scopo di venire il più possibile incontro alle richieste dei propri utenti, alcuni dei quali da tempo avevano manifestato vivo interesse per un corso di lingua araba, considerata la presenza di una ragazza madrelingua tra i componenti del gruppo – così risponde Cinzia Del Buono, presidente della biblioteca – abbiamo molti iscritti, prova che l'iniziativa non è poi così sconsiderata! Se la nostra Nadia avesse origini iberiche, avremmo proposto un corso di spagnolo, perché oltre ad approfittare dell'opportunità di apprendere una lingua straniera, cerchiamo di proporre iniziative a costo zero! Per quanto riguarda i sedicenti estimatori del dialetto cavagliese, posso solo rammaricarmi di non averne mai visto alcuno partecipare agli spettacoli del gruppo Argentovivo, che si occupa di dialetto dal 2008 e che a luglio ha partecipato ad una serata teatrale dialettale!”.

“La biblioteca comunale ha la fortuna di avere tra i suoi collaboratori una ragazza universitaria di origine marocchina che gratuitamente da più di 2 anni apre la biblioteca, organizza attività per i bambini e collabora alla realizzazione di serate culturali con tutto il gruppo dei volontari – precisa Margherita Fortina, vice sindaco, nonché assessore alla cultura e istruzione - questa ragazza terrà un corso gratuitamente per chi è curioso di saperne di più sul mondo e sulla cultura araba. L’Amministrazione é fortunata ad aver un paese attivo che offre gratuitamente un servizio. Inoltre il gruppo Argentovivo, sostenuto dal Comune e da tante altre realtà cavagliesi, ogni anno organizza attività per la valorizzazione del dialetto e delle tradizioni locali. La risposta è stata buona, l’interesse è più che vivo, imparare una lingua nuova non toglie nulla della nostra cultura, ma la amplia solamente. Voleva esser una semplice attività a sfondo culturale, ora il valore è più profondo”.

Il corso sarà così strutturato. “Useremo la metà del tempo per lo speaking e l’altra metà per l’alfabeto – ci spiega Nadia - insegnerò a scrivere e leggere cercando di essere breve e concisa.  Nella prima lezione faremo i saluti, impareremo a presentarsi e parlare un po’ di se. L’arabo è difficile, non posso concentrare tante cose in una sola lezione, lavoreremo molto sulla pronuncia perché gli occidentali fanno fatica a leggere i suoni gutturali”.

Sicuri che un corso d’italiano per stranieri sia un’ottima idea, come potrebbe esserlo un corso d’italiano per gli stessi italiani, quello d’arabo partirà regolarmente questa sera, giovedì 16 ottobre, nel salone della biblioteca in via Asilo.

Con l’augurio che la polemica si plachi, la miglior risposta l’ha data la gente, tanto da registrare 25 iscritti, alcuni dei quali provenienti anche da altri Comuni.

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