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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Centri massaggi, Ncd: "Avevamo ragione, l'amministrazione intervenga"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Dopo la chiusura dell'ennesimo centro che fungeva da paravento ad attività illecite, chiediamo nuovamente all'amministrazione comunale tolleranza zero contro i sedicenti "centri massaggi" cinesi.

Già dalla scorsa estate avevamo chiesto, rimanendo inascoltati, un giro di vite a chi governa la città. Bene, dopo l'ennesimo centro massaggi posto sotto sequestro dalle forze dell'ordine è più che mai evidente l'inadeguatezza di un'amministrazione che a quanto pare ha preso sotto gamba il problema.

Noi ancora una volta eravamo stati lungimiranti e in tempi non sospetti avevamo già chiesto all'amministrazione di attivarsi perché a Novara spuntavano come funghi i centri massaggi gestiti da cittadini cinesi. Pensate che solo tra corso Vercelli e corso Torino ce ne sono ben tre! Un boom decisamente anomalo che va di pari passo all’aumento della prostituzione cinese.

Come si apprende poi dai controlli delle forze dell’ordine in tutta Italia, questi centri spesso e volentieri non hanno proprio niente a che vedere con shiatsu o riflessologia plantare e anzi si rivelano dei veri e propri bordelli camuffati, gestiti dalla criminalità cinese. E quando non c’è il salone estetico ci sono gli appartamenti.

Inoltre abbiamo ribadito più volte che non vogliamo che possa crescere il rischio di un’ondata di concorrenza sleale, perché i fenomeni di illegalità vanno sempre a discapito delle imprese regolari, cioè quelle con le attrezzature conformi e le documentazioni previste: per una sana concorrenza le regole devono essere uguali per tutti.

Per tutti questi motivi chiediamo ancora una volta che il sindaco Andrea Ballarè predisponga le opportune verifiche e che la sua amministrazione vigili sulla città per scongiurare la continua crescita di un fenomeno al limite della legalità.

Auspichiamo anche che vengano effettuati dall’ufficio commercio del Comune i controlli relativi alla validità degli attestati inerenti i corsi di formazione obbligatori per potere esercitare le relative attività: ci risulta infatti che in altre località italiane vi siano stati casi in cui attività simili erano state aperte producendo documentazione falsa.

Chiediamo infine che si restringa il campo d’azione di questi esercizi con una ordinanza ad hoc che imponga la chiusura delle attività in questione entro le 20. La sicurezza ed il decoro passano anche da qui.

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