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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Novara, Ius Soli: cittadini onorari, ma senza Costituzione!?

Carlo Migliavacca, cittadino novarese, commenta la manifestazione che si è svolta domenica 2 giugno, durante la quale l'amministrazione Ballarè ha consegnato la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in città

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Il 2 giugno l’amministrazione comunale ha organizzato due eventi: il primo al Teatro Coccia per rilasciare ai bambini extracomunitari novaresi, nati in Italia, un simbolico attestato di cittadinanza; il secondo, in Piazza delle Erbe e sempre per i bambini, "Disegniamo la Costituzione". I giornali hanno dato ampio resoconto delle due iniziative con articoli e foto.

Al teatro Coccia, si sono viste belle faccine colorate, di tutte le etnie, sia alla consegna degli attestati e sia al relativo rinfresco: una bella festa.

Al passaggio successivo relativo a "Dipingiamo la Costituzione", invece, ecco che la compagnia degli attori, sempre bambini, è diventata monocroma e monoetnica; eppure entrambi gli eventi, se ho ben capito, erano correlati.

Ritengo che la risposta simbolica che ci si aspettava (almeno da parte mia), a fronte di un riconoscimento simbolico di cittadinanza, fosse stata quella della partecipazione anche, e a maggior ragione, al momento dedicato alla Costituzione. Certo era un momento di gioco tra bambini, ma averlo rifiutato rivela, a parer mio, il timore di sentirsi ancora estranei e rifiutati dalla Comunità; oppure anche la mancanza di desiderio e di volontà di fare quel passo indispensabile che si chiama "integrazione".

Evidentemente queste associazioni che hanno collaborato all’iniziativa non hanno saputo trasmettere nel modo più appropriato il significato della manifestazione.

Fosse stato anche per solo puro atto di cortesia alla nostra Carta costituzionale, avrei voluto vedere tutte quelle faccine colorate sedute a disegnare con tutti gli altri bambini.

Mi viene spontaneo porre dei quesiti: ma siamo proprio sicuri che questa gente, parlo di padri e madri, vogliano veramente integrarsi e permettere ai loro figli di diventare cittadini italiani? Oppure stanno semplicemente al gioco per pura convenienza? È sufficiente mandarli a scuola per poter parlare di integrazione? Non è che questo benedetto Ius Soli lo vogliano certi nostri politici nel tentativo di allargare semplicemente il "bacino d'utenza" elettorale e utilizzare il tutto per farsi un po' di propaganda? Non è che certi nostri politici attuano queste iniziative per "dire qualcosa di sinistra" ai loro elettori, mentre governano con Monti e Berlusconi?

Mah, forse che in fondo al cuore abbia ancora qualcosa di leghista? Lo scrivo io prima che lo dicano gli altri, perché sarà questa l’accusa che potrò ricevere; ma tanto ho le spalle larghe...

Carlo Migliavacca

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