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Cronaca

Coronavirus, Novara e Vco zona rossa: cosa si può fare?

Il governatore Cirio ha annunciato che saranno emanate linee guida per una migliore interpretazione

Evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E' consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Recita così la lettera A dell’articolo 1 del nuovo decreto che il governo Conte ha firmato in piena notte. Novara e Vco, insieme alla Lombardia e ad altre 12 province, sono nella zona rossa, o meglio, come ha detto lo stesso Conte e poi anche il governatore Alberto Cirio, nell’area d’Italia con misure restrittive più rigorose. 

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Che cosa si può fare allora da oggi, domenica 8, al 3 aprile? Proprio Cirio, nella sua diretta Facebook, ha spiegato che presto verranno fornite linee guida dettagliate per poter al meglio interpretare il decreto.

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Rimanere nelle proprie abitazioni senza allontanarsi di molto da queste sembra essere il consiglio principale: nel caso qualcuno si trovasse fuori sede, potrà farvi ritorno; sono consentiti anche gli spostamenti lavorativi sebbene nel decreto vengano citati anche i datori di lavori, pubblici e privati, che possono concedere congedo e ferie, garantendo così la possibilità di rimanere a casa ed evitare gli spostamenti. 

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Chiusi i centri commerciali

Tutto chiuso: musei, scuole, palestre, piscine, teatri, impianti sciistici, sospesi gli eventi pubblici. La novità per Novara e le altre province piemontesi è la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana: aperti solo da lunedì a venerdì, per evitare l’assembramento. Con il decreto in vigore già da oggi ha chiuso i battenti, essendo domenica, il Centro commerciale San Martino per esempio per quanto riguarda la parte “negozi”, consentendo soltanto di poter fare la spesa. Rimangono aperti i supermercati e i camion continueranno a trasportare le merci e a rifornire quindi gli esercizi, evitando di dover fare la "corsa" alla spesa. Bar e ristorazione potranno effettuare i propri servizi, sempre rispettando le normative di sicurezza, ma con orario ristretto, dalle 6 alle 18. Tutto ciò che fino a qualche giorno fa era soltanto appannaggio della vicina Lombardia, ora appartiene anche al Piemonte. Anche le messe sono state sospese: fuori dalle chiese sono affissi cartelli con le disposizioni e sui social i don invitano i fedeli alla preghiera solitaria. 

Le strade

Le autostrade sono aperte, in A4 si può circolare, così come non sono chiuse le numerose strade che collegano i vari paesi di piccole dimensioni e anche le province. Potranno esserci, proprio lungo le strade, controlli da parte delle forze dell’ordine.  

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