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Cronaca

"Svuota carceri": anche a Novara il problema delle celle di sicurezza

Il sindacato Coisp interviene in merito alla proposta del Governo Monti, che intende far fronte al sovraffollamento delle carceri italiane. Notatore: "Anche in questa provincia abbiamo già sottolineato quanto siano inumane le nostre celle di sicurezza"

Il Sindacato Indipendente di polizia interviene in merito al nuovo decreto del ministro Paola Severino, che per far fronte al sovraffollamento delle carceri, ha pensato di trattenere gli arrestati in attesa di giudizio presso le camere di sicurezza delle forze dell’ordine.

Secondo il Coisp, tutto questo porterà ad un sicuro rincaro di servizi per gli uomini addetti alla sicurezza che sono formati per garantire il controllo del territorio e l’attività d’indagine, e non la sorveglianza degli arrestati.

E anche da Novara, arriva un segnale di preoccupazione per quanto contenuto nel provvedimento del Governo Monti. Sulla questione si è espresso il segretario generale provinciale del Coisp di Novara Alessio Notatore.

Anche in questa provincia - ha detto Notatore - abbiamo già sottolineato quanto siano inumane le nostre celle di sicurezza, sprovviste di ogni sostanziale requisito per trattenere una persona in stato d’arresto. Attualizzando il discorso: sono sporche, maleodoranti, ma soprattutto prive di
riscaldamento e coperte. Abbiamo invitato il Questore, dott. Sarlo, a interessare la nostra Procura, affidandole la responsabilità di rinchiudere una persona in luogo non idoneo, ma al momento abbiamo ricevuto una flebile replica che sicuramente non va nella direzione che auspicavamo. Come sindacato dobbiamo anche pensare alla sicurezza dei nostri operatori che più volte si sono trovati soli a vigilare su più di un arrestato che spesso, in queste situazioni, cerca di attuare gesta autolesioniste”.

Vogliamo essere propositivi con l’amministrazione locale - ha aggiunto Notatore - ma non possiamo chiudere gli occhi e sperare che quanto successo pochi giorni fa a Firenze non possa ripetersi anche da noi. Torneremo a sottolineare tutte le precarietà delle nostre strutture ma in questo momento l’emergenza è in quelle celle al momento non a norma”.

Secondo il sindacato di polizia, infatti, con l'applicazione del nuovo decreto il personale addetto alla vigilanza si troverebbe a operare in situazioni di difficile gestione.

"Tale personale - ha commentato il segretario generale SdP Nicola Sorrentino - dovrebbe essere unico e trino, poichè spesso, in Questure sotto organico come Novara, ha anche altri compiti. Il decreto non ha tenuto conto delle ataviche carenze strutturali e di organico delle varie Questure. Accade inoltre che per assicurare la colazione agli arrestati, i colleghi si autotassino. Per l’amministrazione il decreto non ha fatto altro che riversare le incombenza della vigilanza, sicurezza, alimentazione e quanto altro sulle spalle del piantone, e nessuno vuole prendersi la responsabilità di dichiarare inagibili i 'tuguri' che qualcuno si ostina a chiamare celle di sicurezza. Sicurezza per chi? Non si sa, di sicuro la vigilanza di queste persone sottrarrà personale al controllo del territorio generando insicurezza. La speranza è che in fase di conversione del decreto che in questi giorni è alla Camera dei Deputati si attuino definitivamente tutte quelle manovre correttive per garantire la decenza agli arrestati, ma soprattutto la incolumità ai colleghi".

 

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