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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Adescava minorenni su internet: nei guai 28enne pavese

L'uomo è accusato di detenzione di materiale pornografico, pornografia minorile, adescamento e corruzione di minorenni. L'indagine è stata portata a termine dalla polizia postale di Novara, in collaborazione con le sezioni di Biella e Vercelli

Era solito adescare giovani minorenni su internet, ma è stato scoperto dalla polizia postale e segnalato alla Procura della Repubblica di Torino per i reati di detenzione di materiale pornografico, pornografia minorile, adescamento e corruzione di minorenni.

Protagonista della vicenda è un 28enne della provincia di Pavia. L'attività di indagine, svolta dalla polizia postale di Novara in collaborazione con i colleghi delle sezioni di Biella e Vercelli, ha preso il via nel luglio scorso a seguito di una segnalazione che riguardava una giovane di 16 anni, che ha raccontato agli agenti di essere stata contattata sui social network da una persona non meglio identificata, con cui aveva preso un appuntamento alla stazione ferroviaria di Arona.

All'incontro si è ovviamente presentato il personale della polizia postale, che ha sorpreso l'uomo mentre, ancora in contatto con la giovane, organizzava l'incontro. Il 28enne è stato immediatamente bloccato; agli agenti ha dichiarato: "Lo so che ho sbagliato, ma non ho fatto niente". Identificato, è stato quindi sottoposto a perquisizione informatica, che ha portato al ritrovamento di materiale pedopornografico.

Durante la perquisizione è inoltre emerso il coinvolgimento di altre ragazze minorenni. La polizia postale ha quindi dato il via ad un minuzioso lavoro di accertamento che si è concluso in questi giorni e ha consentito di individuare ed identificare altre cinque ragazze, che erano state oggetto delle attenzioni del 28enne.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia postale, l'uomo utilizzava il "grooming", tecnica usata dai pedofili per entrare in contatto con i propri "obiettivi", per costruire un legame di fiducia e spingere le sue "vittime" ad accettare le sue avances, .

"Appare quindi evidente - commentano dalla sezione novarese della polizia postale - che i timori spesso manifestati dai genitori ed esplicitati nel corso degli incontri con il personale della polizia di Stato sono assolutamente reali e purtroppo non distanti dalle realtà locali, motivo per il quale il consiglio per i familiari rimane quello di cercare di avvicinarsi al mondo virtuale dei propri figli, esercitando il giusto controllo sugli strumenti informatici a loro in utilizzo, per scongiurare analoghi casi".

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