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Cronaca

Treni: la via crucis dei pendolari novaresi, tra ritardi e soppressioni

Dall'inizio di marzo, sono aumentati notevolmente i disagi per i novaresi che si mettono in viaggio per recarsi a scuola o al lavoro. Tra le linee più colpite, la Novara-Domodossola e la Santhià-Arona, mentre la Novara-Varallo sembra essere tornata alla normalità

Ritardi, scioperi, soppressioni, e viaggi della speranza.

Ogni giorno i pendolari novaresi sono costretti ad una via crucis di disagi e problemi, e il bonus promesso dalla Regione Piemonte forse non basta a risarcire i viaggiatori, che molto spesso si ritrovano a vivere veri e propri incubi. Dall’inizio del mese di marzo, sono aumentati notevolmente i disagi per i novaresi che si mettono in viaggio per recarsi a scuola o al lavoro. I problemi si registrano soprattutto sulla Novara-Domodossola, sulla Santhià-Arona e sulla Novara-Varallo, dove però la situazione sembra già essere tornata alla normalità.

Oltre ai già annunciati tagli alle corse degli autobus da parte della Provincia di Novara, infatti, da diverse settimane sono davvero pochi i treni che circolano su queste linee, soprattutto i convogli delle ore di punta, molti dei quali vengono cancellati all’ultimo momento, senza nemmeno avvisare i viaggiatori.

Nonostante l’abbonamento mensile sia aumentato di 10 euro in un solo colpo – commenta una giovane studentessa che tutte le mattina percorre la tratta Borgomanero-Arona – è dall’inizio dell’anno che i ritardi e le cancellazioni delle corse sono notevolmente aumentati. Nelle ultime settimane, poi, la situazione è diventata davvero ingestibile: praticamente tutte i giorni vengono soppressi i convogli del mattino e quelli del primo pomeriggio, con cui torniamo a casa da scuola”.

E sono numerose le persone che si mettono in viaggio da Borgomanero, dove i disagi sembrano essere maggiori, e che tutte le mattine devono fare i conti con le eventuali cancellazioni, che puntualmente vengono comunicate poche ore prima tramite un avviso in cui vengono elencati i treni circolanti in giornata e il luogo di attesa dei bus sostitutivi, molto spesso non molto vicini alla stazione, con il rischio di perdere il pullman e di non poter arrivare a destinazione.

"Quest'inverno - racconta una lavoratrice che percorre la tratta Borgomanero - Santhià - diverse volte i ritardi sono stati superiori all'ora, con la conseguente perdita delle coincidenze che ci obbliga a recuperare le persone in viaggio nei posti più disparati. Inoltre mi è capitato spesso di viaggiare sulla linea Novara-Domodossola e di cumulare ritardi di ore, senza che nemmeno venissero segnalati. Viaggiare su queste linee è un vero incubo".

Riguardo alle spiegazioni dei disagi, la situazione non sembra essere molto chiara: quello che viene detto ai pendolari è che a causare la drastica riduzione dei convogli è la mancanza di personale di bordo, da imputare probabilmente ai tagli operati al servizio dalla Regione, anche se quest'ultima ha dichiarato di non aver ancora applicato nuovi tagli. In alcuni casi, la spiegazione fornita, invece, fa riferimento a ipotetici guasti alle carrozze.

"E sottolineo - ha aggiunto una pendolare esasperata - che spesso oltre ai ritardi i treni sono sporchi, freddi o bollenti, e coi finestrini bloccati. Capita, poi anche, di incontrare capitreno che definirei semplicemente sgarbati. E' veramente una situazione disarmante".

Abbiamo anche inviato diversi moduli di reclamo - hanno detto alcuni pendolari - ma senza ricevere nessuna risposta. Così però non si può andare avanti, molti di noi arrivano spesso in ritardo al lavoro o a scuola , e questo a lungo andare diventa un problema”.

Nel frattempo, la Regione ha annunciato che dal 25 marzo al 30 giugno, i pendolari piemontesi potranno richiedere presso le biglietterie delle stazioni il bonus a loro dovuto, come forma di risarcimento. A beneficiarne, saranno tutti i cittadini che viaggiano in Piemonte con abbonamenti mensili o annuali.

 

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