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Cronaca

Discarica di amianto a Barengo: i dubbi della Provincia di Novara

L'amministrazione provinciale prima condivide le preoccupazione dei cittadini e del Comitato "No Amianto a Barengo", poi cambia idea e decide di fare come la Svizzera e restare a guardare

Il progetto discarica di amianto a Barengo sta diventando argomento sempre più "caldo".

Dopo la petizione popolare, firmata da circa 5000 cittadini, i voti contrari dei diversi Consigli comunali, l’incontro del comitato con l’On. Biondelli e il Sen. Felice Casson, anche il consiglio provinciale si è occupato della questione. Ma l'amministrazione provinciale prima condivide le preoccupazione dei cittadini e del Comitato "No Amianto a Barengo", poi cambia idea e decide di fare come la Svizzera e restare a guardare.

Lo scorso 18 aprile si è infatti riunita la Commissione Ambiente provinciale, che ha riferito in merito alla questione discarica di amianto. Come uditori erano presenti alcuni rappresentanti del Comitato "No Amianto a Barengo" e un rappresentante del Carp (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte). Al termine dei lavori della Commissione tutti i capigruppo hanno discusso dell’argomento, condividendo preoccupazione e sostegno alla mobilitazione di cittadini contro il progetto.

"Non si può eliminare un bosco per costruire una discarica", è solo uno tra i tanti commenti negativi espressi. I capigruppo sia di maggioranza che di opposizione si sono quindi detti disponibili a portare in Consiglio provinciale un ordine del giorno condiviso per esprimere un parere politico contrario sul caso, accogliendo positivamente anche il contenuto di una lettera aperta che alcuni membri del comitato hanno consegnato a tutti i capigruppo e alla presidente del Consiglio provinciale.

Successivamente però, il 29 aprile, il presidente della Provincia Diego Sozzani è intervenuto in sede di Consiglio provinciale, in risposta ad una interpellanza della consigliera Milù Allegra (Pd), esprimendo la massima neutralità sulla questione, rimettendo la decisione agli organi tecnici della Provincia e ventilando motivazioni politiche dietro l’azione di protesta.

"Il Comitato 'No Amianto a Barengo' - precisano i rappresentati in una nota stampa - desidera a questo proposito ribadire di essere un’entità apolitica e apartitica che raccoglie da più parti, indipendentemente dal colore politico, vicinanza e sostegno alla posizione contraria al progetto espressa dal Comitato e dai cittadini che esso rappresenta".

Così, alla successiva Conferenza dei Capigruppo del 2 maggio la contrarietà al progetto si è fatta molto più prudente da parte della maggioranza, che si è detta non più disponibile a deliberare in Consiglio prima della Conferenza di Servizi.

"Il Comitato - proseguono i portavoce - esprime grande perplessità e disorientamento di fronte a questa volontà di non prendere posizione nonostante il dichiarato sostegno all’iniziativa popolare; a cosa potranno servire linee-guida che rendano inaccettabile il progetto, deliberate dopo la decisione della Conferenza di Servizi, quando forse saranno state concesse le necessarie autorizzazioni e tutto l’amianto della regione, e non solo, avrà trovato posto nella famigerata discarica? Paventando quindi un indebolimento del sostegno da parte del consiglio provinciale, il Comitato metterà ancora più forza ed impegno nel 'far sentire la voce dei cittadini' e chiede pubblicamente, parallelamente alla richiesta ufficiale agli organi competenti, di poterlo fare nelle sedi preposte, ovvero nella Conferenza di Servizi del prossimo 23 maggio, dove verrà valutato l’impatto del progetto sull’ambiente e sul territorio e deciso il futuro delle nostre colline".

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