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Cronaca Cameri

Emergenza cinghiali nel Parco del Ticino

A lanciare l'allarme è Confagricoltura Novara e Vco. Battioli: "Chiediamo quindi al Parco del Ticino ed a tutte le autorità competenti di intervenire al più presto nell’adozione del nuovo piano di controllo"

"Quasi quotidianamente gli agricoltori subiscono danni dai cinghiali che insistono sui terreni coltivati, i quali si nutrono con il frutto del loro lavoro. Per gli agricoltori la convivenza con gli animali selvatici non è un problema se gli stessi sono in un numero limitato e se i danni sono circoscritti, ma diventa inaccettabile quando il numero dei cinghiali è così numeroso da creare danni ingenti, come sta succedendo in questi giorni proprio a causa del loro sovrannumero". 

A lanciare l’allarme è la presidente di Confagricoltura Novara e Vco Paola Battioli, che con i responsabili del Parco del Ticino ha effettuato nelle scorse ore un sopralluogo nell’azienda Torriani Carlo di Cameri, tra le più colpite dal problema ungulati, per accertare di persona il disastro provocato alle colture da questi animali.

"Non si tratta - ha detto Battioli - solo di campi coltivati messi sottosopra da decine e decine di cinghiali, ma anche di interi argini distrutti, la cui ricostruzione graverà per l’ennesima volta sulle spalle degli agricoltori".

"Va subito individuata una strategia di contenimento del cinghiale - ha commentato Carlo Torriani - attraverso il ripristino delle altane per la caccia, una maggiore collaborazione tra gli agricoltori e i selecontrollori anche attraverso battute mirate in particolari zone ubicate nel Parco. Non possiamo più sopportare danni ingenti alle campagne ed ai boschi, così come non è più possibile vivere nella paura di essere attaccati da questi selvatici".

"L’alto numero dei cinghiali non solo crea danni al mondo agricolo- ha sottolineato ancora Battioli - ma è anche causa di squilibrio e di danni all’intero ecosistema del Parco e dei territori dell’intero novarese. Chiediamo quindi al Parco del Ticino ed a tutte le autorità competenti di intervenire al più presto nell’adozione del nuovo piano di controllo, attraverso una più attenta e mirata procedura di attuazione che permetta di contenere i danni e nel contempo di eliminare il problema alla radice".


 

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