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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza Garibaldi Giuseppe

Fugge da casa di cura in Svizzera: ritrovato dalla polizia a Novara

Protagonista della vicenda è un giovane tedesco di 26 anni, ricercato in sede internazionale. E' stato identificato dalla Questura novarese in collaborazione con Interpoll e Consolato Tedesco

Era fuggito da una casa di cura in Svizzera, ed è stato ritrovato dalla polizia a Novara.

Protagonista della vicenda è un giovane 26enne tedesco, che nella mattinata di ieri, martedì 26 agosto, è stato trovato presso la stazione di piazza Garibaldi in evidente stato confusionale. Sul posto è quindi giunta una pattuglia, che si è trovata davanti un giovane, senza documenti al seguito, dal viso smunto e dagli abiti consunti, come se avesse trascorso molto tempo fuori casa po avesse viaggiato per giorni senza sosta.

La polizia ha quindi dato il via ad un'intensa attività di ricerca per identificare il 26enne, attività che ha coinvolto anche diversi Consolati e gli apparati di cooperazione internazionale del Ministero dell'Interno.

Con l'ausilio di un interprete, poi, un'agente della Sezione Volanti ha iniziato un intenso dialogo con il ragazzo, cercando di instaurare un rapporto e ottenere informazioni utili per poterlo identificare. Dopo un lungo trattare, si è scoperto che il giovane, probabilmente a causa del proprio stato psicologico, aveva riferito generalità di fantasia, pur tuttavia rifiutando di comunicare quelle vere. Al termine di una lunga trattativa, portata avanti tenendo conto dello stato di salute mentale del soggetto, il 26enne ha fornito un numero di telefono, al quale ha risposto la madre. La donna ha quindi riferito alla polizia che era alla ricerca del figlio da settimane, dopo averne denunciato la scomparsa. Secondo le informazioni fornite dalla donna, che si trovava in Svizzera, il giovane si era allontanato da una struttura sanitaria svizzera, facendo perdere le proprie tracce.

A questo punto, grazie alla collaborazione del Consolato Tedesco a Milano, della Divisione Sirene del Servizio di cooperazione internazionale del Ministero dell'Interno e della polizia elvetica, la madre ha potuto riconoscere il figlio in fotografia ed è poi partita alla volta di Novara dove, nella mattinata di oggi, ha potuto riabbracciare il ragazzo, che nel frattempo era stato ricoverato all'ospedale Maggiore.

 

 

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