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Cronaca Ghemme

La vicenda dei ghemmesi "beffati" dal tabaccaio finisce su "Mi manda RaiTre"

Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianpaolo Andrissi, che ha chiesto alla Regione di non far pagare gli interessi di mora

La vicenda dei ghemmesi "beffati" dal tabaccaio Paolo Bonassi è arrivata anche su Rai Tre: ieri sera, infatti, anche "Mi manda Raitre" ha raccontato la vicenda dei 500 cittadini che pensavano di aver pagato bolli auto e bollette e che invece sono risultati morosi.

I cittadini si sentono truffati e hanno dato vita ad una class action dopo che la Regione e i gestori delle utenze domestiche hanno recapitato loro richieste di pagamento, comprensive di mora e sanzioni, per fatture arretrate che però, appunto, sarebbero già state saldate.

Il problema riguarda circa 500 ghemmesi per un totale di quasi 300mila euro: queste persone sostengono tutte di aver pagato e presentano regolare ricevuta, quella di una tabaccheria di Ghemme. Ma nonostante le bollette siano state tutte regolarmente pagate, le somme non sono mai arrivate a destinazione e gli enti chiedono nuovamente di pagare le fatture arretrate.

Alcuni degli organizzatori della class action, insieme all'avvocato Luigi Rodini, hanno partecipato alla trasmissione come ospiti per raccontare la vicenda. Inoltre, il programma si è anche collegato con il paese, dove sono intervenuti alcuni degli altri cittadini coinvolti. 

Durante la trasmissione, il direttore del settore tributario della Regione Piemonte Giovanni Lepri ha dichiarato che il tabaccaio "incriminato" dal 2010 non era più autorizzato a riscuotere nessun bollo auto. A Lepri, e alla Regione, i cittadini hanno quindi chiesto di poter non pagare questi tributi, in quanto già versati. Ma quello che la Regione Piemonte può fare, ha spiegato Lepri, è soltanto provare a togliere sanzioni e interessi.

Nel programma è inoltre intervenuto, dalla redazione milanese, il tabaccaio che ha dichiarato di essersi appoggiato a due società concessionarie dei servizi di pagamento telematico e di essere anche lui uno dei 500 contribuenti morosi.

La vicenda è arrivata anche in Regione Piemonte.

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