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Cronaca San Maurizio d'Opaglio

Inchiesta fratelli Giacomini: il senatore Montani respinge le accuse

L'esponente del Carroccio si difende, ribadendo alle autorità la sua totale estraneità ai fatti e dichiarando di non aver mai chiesto denaro e di non aver mai ricevuto promesse di tangenti da Corrado Giacomini

Proseguono gli interrogatori e le indagini relative all'inchiesta sulla presunta frode fiscale dell'azienda novarese Giacomini.

Nelle scorse ore, il senatore leghista Enrico Montani, coinvolto nella vicenda per l'ipotesi di corruzione, si è difeso respingendo ogni accusa. L'esponente verbanese del Carroccio ha infatti dichiarato alle autorità di non aver mai chiesto denaro e di non aver mai ricevuto promesse di tangenti da Corrado Giacomini, arrestato insieme alla sorella Elena nei giorni scorsi.

"Sono stato chiamato in causa - ha spiegato Montani ai magistrati - solo per il mio impegno per il territorio. Quando si intravede la possibilità di incrementare l'occupazione con centinaia di nuovi posti di lavoro non si può far finta di niente. Giacomini è proprietario di 70 mila mq sui quali era in programma la costruzione di un nuovo grande stabilimento dedicato al settore delle caldaie a idrogeno. Significa che, mentre adesso l'80% delle caldaie viene prodotto in Cina, potremmo avere nel nostro territorio una produzione 100% made in Italy con assunzione di almeno 500 dipendenti. Così, lo scorso anno, mi sono attivato, anche con l'aiuto dell'ufficio legislativo del nostro Movimento, perché si predisponesse un disegno di legge nazionale che prevedesse la concessione di benefit rivolti non solo alla Giacomini, ma a chiunque producesse questo tipo di caldaie. Caduto il Governo Berlusconi, la proposta non si è arenata, ma è stata vista con favore anche dal nuovo Governo e dal ministro Passera, dal quale attendo una convocazione per illustrare il progetto".

Secondo quanto riferito agli inquirenti, gli incontri tra Montani e Giacomini risalirebbero al luglio del 2011; incontri che vennero poi sospesi in seguito al presunto agguato ai danni dell'imprenditore.

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