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Cronaca San Maurizio d'Opaglio

Inchiesta fratelli Giacomini: salgono a quattro le persone arrestate

E intanto la Lega Nord dinfende il senatore Enrico Montani, indagato nella vicenda, e definisce un atto incostituzionale la perquisizione avvenuta nella sede del Carroccio di Verbania

Si sono conclusi ieri a Verbania i primi interrogatori relativi all'inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato all'arresto di Corrado ed Elena Giacomini, e all'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Zoppini ed Enrico Montani.

Nelle scorse ore, inoltre, sono state arrestate altre due persone: il broker internazionale Alessandro Ielmoni, nome non nuovo agli inquirenti già comparso nell'inchiesta sul crack della Parmalat, e Giulio Sgaria, ragioniere di Arona ex dipendente della Giacomini .

Le indagini degli inquirenti si stanno spostando anche in Nordafrica e in diversi Paesi europei, per cercare di ricostruire una presunta frode fiscale da 200 milioni di euro, all'interno della quale figurerebbe anche la consulenza dell'ex sottosegretario alla Giustizia Zoppini, che secondo i magistrati avrebbe intascato "in nero" una somma di circa 800mila euro per una prestazione di consulenza all'azienda.

All'interno dell'inchiesta compare poi anche il nome del senatore Montani, che secondo la Procura avrebbe percepito una somma di denareo, o altre utilità, per favorire le attività imprenditoriali della Giacomini. Il parlamentare si difende, e sostiene di non aver mai ricevuto alcunchè.

E proprio riguardo all'indagine su Montani, ha preso posizione la Lega Nord, che non ha esitato a definire un "atto incostituzionale" la perquisizione avvenuta nella sede del Carroccio di Verbania.

"Fatti di questo genere - ha commentato in merito Roberto Castelli - non si sono verificati neanche in piena Tangentopoli".

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