Daniele Giaime: "Vi presento il mio Centro Servizi per il Volontariato"

Daniele Giaime racconta il "suo" Centro Servizi per il Volontariato a qualche mese dalla nomina di Presidente.

E' stato nominato lo scorso dicembre presidente del centro servizi volontariato, Daniele Giaime, già presidente dell'ambulanza del Vergante, e già da questi primi mesi di presidenza ha le idee chiare: "Mi piacerebbe creare una rete di servizi sul  territorio che collabori unita".

Qual è la linea direttiva seguita da Daniele Giaime nell'operato del Csv?
Il Csv - centro servizi per il volontariato è un centro che offre servizi di volontariato sul territorio. Sotto la mia presidenza, oltre ad uno stretto servizio operativo, voglio che venga offerto un servizio di coordinamento e collaborazione degli organi di volontariato locali. Voglio che il centro sia una sorta di "trade union" tra enti e servizi. Credo sia importante spingere le associazioni di volontariato ad incontrarsi e creare rete unendosi e questo lo stiamo già cercando di fare attraverso una rete di servizi per anziani che unisce l'Italia alla Svizzera.

Qual è l'obiettivo che il Csv nei si prefigge per i prossimi mesi?
In generale, e mi batterò in prima persona per questo, farò in modo che il centro servizi per il volontariato dia gli strumenti giusti alle associazioni per vivere e lavorare. Oltre ai servizi di base che già offriamo e che continueremo ad offrire: consulenza per il 5 per 1000; ma anche appoggiare progetti a sostegno dei giovani: come ad esempio la scuola di volontariato, progetto portato avanti con la collaborazione dell'Università degli studi.

Come si finanzia il Centro Servizi per il Volontariato?
Una parte dei finanziamenti che riceviamo arrivano da un fondo bancario, in particolar modo dalla Fondazione Bpn che ci supporta, regolato da un decreto legge. Ci arrivano poi dei finanziamenti regionali che ci permettono con ancor più concretezza di portare avanti il nostro lavoro. Ma siamo adesso in un momento in cui comunque dobbiamo lavorare al massimo con il minimo dei contributi, come tutti gli enti.

Quali strategie utilizzate per farvi conoscere dai cittadini?
Da sempre la strategia migliore è quella comunicativa. Rafforzeremo anche questo tassello per fare in modo che passi il messaggio che più mi preme: "bisogna far crescere la cultura della solidarietà". E questo lo faremo attraverso un servizio apposito, insegnando anche che cosa significa fare comunicazione.

Da qualche tempo il Centro Servizi per il Volontariato è cresciuto aprendo una nuova sede  sul comune di Borgomanero. Che obiettivi ha?
L'obiettivo principale è  essere sul territorio, dare il nostro servizio a 360 gradi a tutti i cittadini. Ed era quindi importante avere una sede anche nel borgomanerese. Sede che nei prossimi mesi valuteremo di spostare presso una struttura più accogliente e a portata di tutti, questo anche in un ottica di ridimensionamento alla luce di un periodo poco favorevole, finanziariamente, anche per le associazioni.

Periodo poco favorevole, questo cosa vuol dire? Può cambiare qualcosa all'interno dell'assetto del Csv novarese?
Cambierà l'assetto perchè abbiamo valutato che cambiano le nostre esigenze a tal proposito, in accordo anche con il resto del direttivo, pensiamo di portare nell'assemblea generale di tutte le associazioni del territorio un progetto di uscita dal Acsv (che comprende i centri servizi di Novara, Vco e Biella, n.d.r) per proporne uno nuovo che unisca il centro servizi di Novara a quello del Vco per dare maggiore forza e creare maggiore rete tra le associazioni del nostro territorio. Per l'approvazione di questa nuova proposta dovremo aspettare all'incirca il prossimo 12 aprile. Attraverso questo progetto potremmo sicuramente lavorare meglio sulla tutela e la collaborazione tra tutte le associazioni del territorio che devono lavorare compatte per il buon funzionamento dei servizi su tutto il territorio: maggiore vicinanza e tutela ad un minor costo, cosa che in tempi di restrizioni non è poco.