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Cronaca

Novara | Bimbo morto a Sant'Agabio: "Il piccolo Leonardo massacrato di botte". Fermati la madre e il compagno

Per la Procura non ci sono dubbi: è omicidio

"Un'aggressività che non è degna di un essere umano, non ci sono altre parole". Così Marilinda Mineccia, procuratore capo di Novara, ha descritto in una conferenza stampa i risultati dell'autopsia sul corpo del piccolo Leonardo Deini Russo, morto a Sant'Agabio nella mattinata di giovedì 23 maggio.

Il video del fermo della madre e del compagno

Leonardo è stato ucciso

Per la Procura non ci sono dubbi: si tratta di omicidio. "Il corpicino del piccolo è stato martoriato - dice Mineccia - Le rilevanze medico legali non lasciano dubbi sul fatto che si sia trattato di un'azione violenta da parte di terzi". Dall'autopsia è emerso che al bimbo sono stati inferti colpi a mani nude e calci. A causare la morte sarebbe stato uno shock emorragico traumatico da scoppio del fegato, dovuto ad una compressione violenta, uno schiacciamento e un calpestamento, non compatibile con la caduta dal lettino, come avevano inizialmente sostenuto la madre e il compagno di lei. 

Sul corpo i segni delle violenze

Il trauma che ha portato alla morte non è l'unico che è stato evidenziato dall'autopsia: il piccolo presentava ematomi traumatici e ferite su capo, torace, dorso e addome, oltre a fratture multiple al bacino. All'inzio di aprile Leonardo era già stato portato al pronto soccorso per un morso di un cane, ferita poi risultata incompatibile con quello che raccontavano la madre e il compagno. Emerge quindi anche una situazione di maltrattamenti e violenze in famiglia. "Questo omicidio si situa in un quadro di maltrattamenti - ha spiegato Mineccia - Ora emergono altri particolari dalle persone vicine alla famiglia che avevano notato un disagio nel bambino".

La madre e il compagno fermati per omicidio volontario pluriaggravato

In casa con Leonardo c'erano la madre, Gaia Deini Russo, 22enne, e il suo compagno di 23 anni, Nicolas Musi. I due sono stati entrambi fermati nella serata di venerdì 24 dopo le indagini, coordinate dal pm Ciro Caramore, e i risultati dell'autopsia. Lui si trova nel carcere di Novara, lei in una struttura protetta ai domiciliari, dato che è in gravidanza. Dai controlli è emerso che il compagno ha alcuni precedenti di polizia per violenza sessuale, percosse, maltrattamenti, truffa, furto e stupefacenti. La mattina stessa dell'omicidio è stato sottoposto ad analisi ed è risultato che nelle ore precedenti aveva assunto cocaina e cannabinoidi. 

La famiglia e i maltrattamenti 

La madre di Leonardo e il suo compagno convivevano solo da pochi mesi insieme nell'appartamento di corso Trieste dove il piccolo è stato ucciso. I vicini di casa avrebbero raccontato di aver sentito liti e urla in diverse occasioni provenire dalla casa della famiglia. Date le evidenze i due sono indagati, oltre che per omicidio volontario pluriaggravato, anche per maltrattamenti. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

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