Arona: locali a luci rosse, dopo sei anni chiuso il maxi processo
Tra gli imputati, 23 in tutto, c'era anche l'ex vice sindaco di Arona Massimiliano Janowschi, condannato dal Tribunale di Novara a sei anni di reclusione. Sotto accusa anche alcuni esponenti delle forze dell'ordine
Si è concluso nelle scorse ore il maxi processo sui locali a luci rosse nell'aronese, che aveva coinvolto, tra gli altri, alcuni esponenti delle forze dell'ordine e l'ex vice sindaco di Arona.
Dei 23 imputati, tra cui anche i gestori dei night club, 19 sono state le condanne, arrivate dopo sei anni dall'inchiesta che aveva portato alla luce i fatti. Diversi i reati di cui sono stati accusati gli imputati: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, concussione sessuale, falso ideologico, e omessa denuncia.
Il Tribunale di Novara ha così condannato a sette anni e quattro mesi Cesare Pastanella, giudicato come uno dei capi dell'organizzazione criminale; condanna a sei anni, invece, per l'ex vice sindaco di Arona Massimiliano Janowschi, all'epoca dei fatti collaboratore di uno dei locali di Arona finito nel mirino degli inquirenti. I due buttafuori Cristian Cavicchio e Mustapha Khiri sono stati condannati rispettivamente a tre anni e sei mesi e quattro anni e otto mesi; nei confronti della cassiera del locale, Maja Martinovic, è stata emessa una pena ci tre anni e nove mesi.
Condannati anche diversi esponenti delle forze dell'ordine: Stefano Baggio, Calogero Calì e Gabriele Schiavone, con cinque anni e tre mesi; Vladimiro Marra, Fabio Pettinicchio e Massimiliano Sirsi, con cinque anni e un mese; Corrado Bertona, Ciro Mirante e Alessandro Liotta, con quattro anni e 10 mesi; Paolo Donati, Angelo Esposito, Alessio Luci e Davide Piscopiello, con quattro anni e sette mesi; Giuseppe Imbimbo, con un anno e dieci mesi.
Assoluzione piena, invece, per i due carabinieri Gianpiero Manganaro e Roberto Bene; nessuna condanna, infine, per prescrizione di reato per Sergio Donadoni e Fabrizio Giachero.
