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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mal'Aria: Arpa risponde a Legambiente, "Attenzione alle dichiarazioni"

In merito all'indagine condotta dall'associazione, e al comunicato diffuso da Legambiente Piemonte, gli uffici piemontesi dell'Arpa inviano alcune precisazioni che permettano una più corretta interpretazione delle informazioni fornite dal dossier

Nei giorni scorsi è stato diffuso da Legambiente l'annuale rapporto sull'inquinamento dell'aria nelle città italiane.

Il dossier "Mal'Aria 2013" descriveva una situazione tutt'altro che positiva, in particolar modo per il Piemonte, come dichiarato nel comunicato stampa diffuso da Legambiente Piemonte "Mal'Aria 2013: Alessandria e Torino in cima alla classifica dei capoluoghi più inquinati d’Italia. Ma è a Carmagnola l’aria più irrespirabile del Piemonte".

Alcune delle dichiarazioni contenute all'interno del comunicato hanno colpito i tecnici dell'Arpa Piemonte, che si sono subito prodigati in una risposta a quanto diffuso da Legambiente.

"Siamo rimasti stupiti - spiegano dagli uffici piemontesi dell'Arpa - nel leggere sul comunicato stampa di Legambiente Piemonte del 17 gennaio 2013 alcune affermazioni imprecise e non corrispondenti al vero. Pertanto corre l’obbligo per Arpa Piemonte di preservare la sua immagine e quella dei suoi tecnici fornendo alcune precisazioni che permettano una più corretta interpretazione delle informazioni fornite da Legambiente. Il monitoraggio della qualità dell’aria sul territorio regionale risponde pienamente, e anzi va oltre, ai criteri della normativa nazionale sull’inquinamento atmosferico. In particolare il numero e la distribuzione delle stazioni di monitoraggio sono tali da garantire un più che corretto e completo quadro conoscitivo sui livelli di contaminazione, senza alterazioni al ribasso correlate a eventuali non funzionamenti temporanei delle centraline. Nella stessa logica si colloca la revisione della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, per la quale la chiusura di alcune stazioni (Torino, Piazza Rivoli) avviene, ove necessario, contestualmente all’avvio di altre (Collegno) e costituisce perciò non un azzoppamento ma bensì una razionalizzazione conforme ai criteri della normativa europea e nazionale. Nell’insieme della rete, le stazioni che consentono la misurazione automatica del PM10 affiancano le stazioni con rilevazione gravimetrica e quindi semiautomatica. Questi dati concorrono pienamente nella valutazione della qualità dell’aria, permettendo inoltre l'indispensabile sinergia con le attività necessarie alla misura di altri inquinanti come il benzo(a)pirene e i metalli tossici presenti nel PM10".

"Riguardo al ritardo nel diffondere i dati di particolato prodotti non automaticamente - hanno concluso dall'Arpa - non risponde al vero che il protocollo Regione Piemonte/Arpa Piemonte preveda uno scarto massimo per l’inserimento dei dati pari a 12 giorni. Questo intervallo vale solo nei mesi invernali mentre negli altri mesi lo scarto ammesso è pari a 18 giorni. Complessivamente la percentuale dei dati dell’intera regione inseriti secondo i succitati criteri del protocollo è risultato nel 2012 pari a circa il 97%. Infine, riguardo la tecnologia di misurazione automatica e la supposta 'strategia volta a minimizzare il problema dell’inquinamento atmosferico' tranquillizziamo l’estensore della nota evidenziando che le stazioni di fondo sono quelle di maggiore interesse epidemiologico. Inviteremmo Legambiente a porre maggiore attenzione alle dichiarazioni che fa sull'operato di Arpa Piemonte, di informarsi con scrupolosità per evitare di mettere in cattiva luce l’operato di chi svolge la propria attività con professionalità secondo gli indirizzi che gli sono stati dati".

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