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Cronaca

"Trapianto sospetto": indagata equipe cardiochirurgica novarese

Un'intervento al cuore a Novara, poi il peggioramento e il tentativo di trapianto dopo il trasporto alle Molinette di Torino. Sulla vicenda indagano le procure di Novara e Torino

L'operazione che avrebbe dovuto guarire Antonio Fusaro da una malformazione alla valvola mitralica non ha funzionato. L'uomo, un siciliano di 43 anni, giunto al Maggiore di Novara per sottoporsi all'intervento il 5 febbraio 2014, non si è più risvegliato ed è stato trasportato in coma farmacologico alle Molinette di Torino.

Il tutor dell'operazione, il professor Mauro Rinaldi, notissimo cardiochirurgo torinese, ha effettuato un trapianto di cuore nella speranza che il paziente si riprendesse, ma dopo 20 giorni Fusaro è spirato.

Ad insospettire la famiglia su una possibile procedura non corretta sono stete voci di corridoio, commenti e battutine da parte del personale medico dell'ospedale, dato che già un'altra volta il professor Rinaldi era stato accusato di aver eseguito un trapianto di cuore per coprire un intervento precedente sbagliato. 

L'ipotesi che l'intervento a Novara sia stato eseguito in maniera non corretta è, al momento, uno dei fatti su cui sta indagando la procura di Novara. Per quanto riguarda il trapianto sarà la procura di Torino a stabilire se è stato eseguito per coprire un errore dell'equipe novarese o se si sia trattato di una procedura normale. Entrambe le equipe che hanno eseguito gli interventi sono indagate per omicidio colposo, secondo quanto riporta l'avvocato della famiglia Fusaro, Mario Murano.

L'ospedale Maggiore non rilascia alcuna dichiarazione in proposito, essendo aperta un'inchiesta sulla vicenda. 

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