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Cronaca

Per Francesco Farina... "Non c'è bisogno di correre"

Il Cantautore Francesco Farina si racconta: la promozione del nuovo disco, la relatà musicale locale. I nuovi progetti e i "suggerimenti" alle nuove leve che vogliono intraprendere questo mestiere

"Non c'è bisogno di correre" non è solo il consiglio di uno stile di vita, ma anche il titolo del primo cd pubblicato da Francesco Farina, classe 1978, cosentino di origine e novarese d'adozione.

Francesco Farina nasce il 23 dicembre del 1979 a Cosenza, ma già nei primi anni '80 si trasferisce a Novara. Inizia a scrivere canzoni nel 1994 e nel 2003 che fonda la sua prima band. Nel 2006 pubblica il primo EP dal titolo "Lasciare un segno". Nel 2007 viene selezionato tra i primi 30 artisti in Italia per il concorso indetto da Vasco Rossi in collaborazione con la No-Pop ed il Mei di Faenza. Sempre nel 2007 pubblica un cd dal titolo "Questo tempo". Nel 2008 partecipa alla trasmissione televisiva Metropolis, è artista della settimana sul sito myspace.com/sanremorockfestival ed alcuni suoi brani entrano a far parte della playlist del programma radiofonico Fatti Sentire di Punto Radio. Il concerto più importante è quello del 13 luglio 2009 all'Alpàa di Varallo Sesia, ospite della serata in quella occasione Cesare Cremonini. Ma è l'incontro e la successiva collaborazione, non solo artistica, con il produttore Massimo Luca (chitarrista di Lucio Battisti e dei più grandi cantautori anni '70 e produttore di Gianluca Grignani, Biagio Antonacci, Fabrizio Moro) che fa fare un primo salto di qualità e professionalità al cantautore ed al suo lavoro discografico. Nell'Ottobre 2010 si qualifica, tra i gruppi ed i cantautori della provincia di Novara, al concorso Radar indetto dal quotidiano La Stampa e ideato da Massimo Cotto e Franco Zanetti. Nel Maggio 2011 nasce l'attuale formazione che affianca Francesco nei concerti: Michele Gasparetto e Paolo Pavesi alle chitarre, Alessandro Bellan al basso e Fabio Effervescenti alla batteria. Il 30 maggio pubblica il disco "Non c'è bisogno di correre" ,su etichetta Pirames International, nello stesso giorno inaugura il nuovo sito internet www.francescofrina.it.

E in occasione della promozione del suo nuovo lavoro discografico, abbiamo raggiunto telefonicamente il giovane cantautore novarese per parlare dei suoi progetti e dello spazio che la città gaudenziana offre ai suoi nuovi talenti emergenti. Ecco che cosa ci ha confidato.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere una carriera dedicata al canto e alla musica?
Sin da piccolo ho amato la musica...le canzoni. Dove c'ero io c'era sempre un giradischi o una radio e con il tempo mi sono avvicinato alla chitarra e alla scrittura di testi. Al momento purtroppo, visti anche i tempi, non posso vivere di sola musica, ma ho un lavoro che mi aiuta ad alimentare questo grande sogno. Ringrazio ogni giorno per avere sia l'una che l'altro.

Quali sono i cantanti, italiani o stranieri, ai quali ti ispiri?
Non ho un vero e proprio artista al quale mi ispiro, ascolto molta musica soprattutto quella italiana. Amo molto i cantautori ma più che ispirarmi a qualcuno tendo, più che altro, a carpirne il linguaggio, il metodo di scrittura e a confrontarmi con questo suo stile, creandone uno mio. Il confronto più grande lo faccio ogni giorno con me stesso: quando scrivo una canzone penso che la prossima deve essere ancora più bella, profonda, emozionante. Io sono sempre in gara con me stesso.

Hai studiato per diventare cantante? Quanto è importante avere nozioni di tecnica vocale?
Ho studiato canto e fatto lezioni ma senza esagerare. Conoscere la tecnica vocale è molto importante e aiuta anche in fase di scrittura. Per fortuna le canzoni le scrivo per me stesso, quindi le adatto alla mia voce. Credo però che sia fondamentale riuscire a comunicare con il cuore, riuscire a trasportare le emozioni...almeno per chi, come me, è cantautore e non interprete. Questo è il mio più grande impegno. C'è chi emoziona con la sola voce e chi lo fa con le parole e le idee e quest'ultimo è quello che cerco di essere io.

Hai mai pensato di partecipare ad un talent-show, tanto di moda nei giorni nostri? Se si o se no, perchè?
Talent-Show? No grazie! Come detto nella domanda, sono tanto di moda, ma la mia musica non segue la moda, le mie canzoni nascono "così" come hanno voglia e non come richiede la moda del momento. Io sono come le mie canzoni e quindi non mi va di far parte di quel "mondo". Inoltre credo che il successo, come ogni cosa nelle vita, per essere e rimanere solido e duraturo debba essere costruito giorno per giorno, anno per anno con esperienze e vita, il successo che nasce dopo un solo anno di TV è difficile che possa essere duraturo e comunque non può dare le gratificazioni che cerco io.

A che target di utenza vuoi che la tua musica arrivi?
Non scrivo per "arrivare" ad un determinato target di persone. La mia musica nasce da quel che vedo e vivo, da quello che provo. Nelle mie canzoni possono ritrovarsi giovani, vecchi, ricchi e poveri. Non mi metto a scrivere con l'obiettivo di raggiungere un determinato target di persone. Scrivo solo perchè ne sento la necessità. E' l'unica arma che ho per farmi sentire.

Che progetti hai in cantiere? A quanto tempo fa risale l'ultimo lavoro?
I progetti in cantiere sono tanti, con il gruppo (Fabio Effervescenti alla batteria, Alessandro Bellan al basso, Paolo Pavesi e Michele Gasparetto alle chitarre) sto preparando la nuova scaletta (con altri brani inediti) per i prossimi concerti che terremo nel 2012.
Sto anche continuando a scrivere brani nuovi sempre con il confronto e lo scambio di idee quotidiano con il mio produttore Massimo Luca.
Il mio primo e recente album si intitola "Non c'è bisogno di correre". Il produttore artistico è, appunto,  il grande Massimo Luca e contiene il singolo "Voglio Alice", cantanto con la cantautrice Pia Tuccitto.
E' stato pubblicato on-line, su tutte le piattaforme digitali come i-tunes, mondadori shop lo scorso 31 maggio. La versione fisica si può acquistare nei negozi di dischi di Novara, sul sito ufficiale www.francescofarina.it o durante i miei concerti.

Oltre al canto, a cosa ti dedichi nella vita? Quali sono le tue altre passioni?
Attualmente i miei grandi impegni sono la musica e il mio lavoro anche se la musica è un vero e proprio lavoro, non si deve mai lasciare nulla al caso. Le altre mie passioni sono la lettura e il coltivare ed alimentare le mie amicizie: essere circondato dagli amici è  per me molto importante.

Che messaggio vuoi che arrivi ai ragazzi attraverso le tue canzoni?
Quando scrivo non penso a quale messaggio sto per dare o meno, condizionerei troppo il mio metodo istintivo. Non sono uno di quelli che si siede alla scrivania e pensa "ora scrivo un pezzo che parla di...". Scrivo quello che ho nella pancia, scrivo quello che sono. Dicono che sono una persona sensibile e buona: penso di riconoscermi in questa descrizione. Nelle mie canzoni si possono ritrovare queste mie caratteritiche. A volte nelle canzoni sono
ironico o provocatore ma data la pochezza di valori che ci circonda cerco di indirizzarel'ascoltatore verso il buon senso,  dobbiamo fare un passo indietro. Non cerco ossessionatamente la trasgressione, pur facendo e amando il rock, ma cerco messaggi positivi e costruttivi, parole che possano far pensare e ragionare o semplicemente descrivere un'immagine, una fotografia che possa far rivivere un ricordo.
 
Che messaggio e che consiglio, ti senti di dare alle nuove leve che vogliono sfondare nella musica?
Non me la sento di dare messaggi o consigli a chi vuole buttarsi nella musica. Posso solo invitarli a farlo perchè sarebbe il viaggio più bello della loro vita! Inoltre gli dico di credere in quello che fanno, crederci fino in fondo. Solo così potranno conquistare chi avranno di fronte. Nella domanda usi il termine "sfondare"...beh dipende cosa si intende per sfondare. Fare un concerto a SanSiro? Cantare davanti a 50mila persone o in metropolitana? Stampare un disco? Raggiungere il cuore di 1.000 persone o anche di una sola?
Scrivo canzoni perchè non potrei fare diversamente, è un'esigenza. Ne avverto la presenza nell'aria che respiro, poi nascono, germogliano dentro ed infine esplodono. E' amore incondizionato! Continuerò a farlo anche a 90 anni o comunque fino a quando la mia anima ed il mio corpo ne sentiranno il bisogno, la necessità. Questo tipo di amore si alimenta anche quando non riceve "gratificazioni": io li invito ad amare incondizionatamente (la musica e la vita) ma senza star troppo a pensare allo sfondare o meno. Per me sfondare è già terminare un pezzo nuovo. Poi è tutto un passo dopol 'altro ed ogni passo va fatto con coerenza, disciplina, qualità e testa.

E' così difficile, come sembra, emergere? Si deve essere solo bravi musicalmente?
Emergere è difficile in ogni campo di questa società. Siamo tantissimi ed ovviamente non c'è posto per tutti. Sicuramente essere bravi è determinante, bisogna saper fare bene il proprio lavoro e bisogna sapersi circondare delle persone giuste. Poi c'è anche quel pizzico di fortuna e l'arrivo di "momenti" che aiutano sempre.

Nella realtà novarese come sono visti i giovani che vogliono sfondare nel panorama musicale? Sono agevolati o ostacolati nel loro percorso?
Nella realtà novarese (e nei dintorni) è davvero difficile se non impossibile percorrere il discorso musicale! I locali pensano solo a chiedere "quanta gente porti" e a pagare poco.  Questo sicuramente non alimenta la nuova musica e frena i progetti discografici. Io non faccio il promoter. Io sono solo un cantautore. Se devo portare i miei amici ai concerti nei locali beh, preferisco invitarli a casa mia suonando la mia chitarrina. In altre realtà italiane (purtroppo non tantissime) ci sono locali "seri" che hanno il loro pubblico al quale garantiscono una determinata qualità musicale. Il gruppo o il cantautore di turno deve solo essere bravo e fare bene quello per cui è pagato. Tutti i locali dovrebbero iniziare a ragionare cosi, ma è più facile "sfruttare" le amicizie di chi viene a suonare
con compensi ridicoli.

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