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Cronaca

Agognate, Reteterra Novara lancia una nuova mobilitazione

A partire da sabato 11 aprile l'associazione scenderà di nuovo in piazza per chiedere ai cittadini di firmare un nuovo appello contro il polo logistico di Agognate

Reterra Novara torna in piazza contro la realizzazione del polo logistico di Agognate.

L'associazione nei giorni scorsi aveva già consegnato al sindaco Andrea Ballarè e al presidente del Consiglio comunale Massimo Bosio una prima lettera con la richiesta di 3mila cittadini di non modificare la destinazione d'uso dei terreni agricoli di Agognate.

"Una richiesta 'ascoltata' dall'esecutivo - spiegano i rappresentanti di Reteterra -. L’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola ci ha, infatti, comunicato ufficialmente che la Giunta sarebbe intenzionata a ridurre del 40% la superficie dei terreni da trasformare in aree per la logistica. Un risultato importante anche se parziale, perché conferma che quello che abbiamo fatto nel corso di quest’anno non è stato vano e che la mobilitazione democratica di migliaia di persone può non essere inutile".

Forte di questo primo importante risultato, l'associazione ha così deciso di lanciare un nuovo appello a tutti i cittadini per una mobilitazione democratica che possa essere più vasta della precedente.

"Dobbiamo tutti assieme convincere gli amministratori comunali che le nostre proposte di rispettare il piano regolatore, di tutelare i terreni di Agognate, di abbandonare la politica della distruzione di terreni agricoli e di aree verdi, di perseguire una politica che si basi sul riuso degli edifici dismessi o degradati sono giuste, rispondono ad una visione moderna dell’urbanistica ed all’interesse della città", commentano da Reteterra.

A partire da questo sabato, 11 aprile, Reteterra Novara sarà di nuovo in piazza con i suoi banchetti per invitare i cittadini a firmare un nuovo appello contro il polo logistico di Agognate.

"Nessuno dimentichi, o finga di dimenticare, che Novara ha già un interporto - aggiungono dall'associazione - e che dispone, purtroppo, di un vasto patrimonio edilizio abbandonato che ristrutturato può essere riusato. Tutti ricordino che a Novara il problema non è la mancanza di possibili localizzazioni per nuovi insediamenti ma il processo di deindustrializzazione che sta diventando devastante".

 

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