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Cronaca

Ambiente, dopo 20 anni la Regione ha un nuovo piano rifiuti

"Un importante obiettivo raggiunto", secondo il consigliere regionale Domenico Rossi. Critiche al piano arrivano invece da Forza Italia, che lo ha definito "vecchio e senza obiettivi"

Dopo vent'anni la Regione Piemonte ha un nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

"Un importante obiettivo raggiunto", ha commentato il consigliere Domenico Rossi, componente del gruppo che in Commissione ambiente ha lavorato per diversi mesi alla modifica del testo presentato dall'assessore Alberto Valmaggia.

"I territori - ha sottolineato il consigliere democratico - attendevano da tempo uno strumento di programmazione che consentisse di uscire dalla disomogeneità territoriale e dall’incertezza sul futuro".

Uno strumento necessario che dovrà portare il Piemonte a risultati migliori di quelli attuali, rispetto alla raccolta differenziata, che sono al di sotto delle soglie indicate dall'Unione Europea, nonostante i risultati ottimali di alcuni territori, tra cui spiccano quelli della provincia e della città di Novara.

"Il risultato del lavoro - ha aggiunto Rossi - ha consentito di arrivare ad un testo che, tenendo conto delle osservazioni e recependo le direttive europee, introduce il tema dell'economia circolare e fissa degli obiettivi più ambiziosi rispetto alla riduzione e al riciclo dei rifiuti". 

In particolare, ogni ambito territoriale vasto dovrà raggiungere l’obiettivo di almeno il 65% di raccolta differenziata con una produzione procapite annuo di rifiuto non superiore ai 159 kg. Importante è anche l’obiettivo sul tasso di riciclo dei rifiuti che dovrà raggiungere almeno il 55%.

Critiche riguardo il nuovo piano sono arrivate dal consigliere regionale di Forza Italia Diego Sozzani, che lo ha definito "vecchio e senza obiettivi". Secondo il gruppo regionale di Forza Italia (che ha espresso parere negativo al piano), infatti, "il centrosinistra ha fondato questo piano su dati e tecnologie aggiornate al 2013, peccato che in questi anni sia cambiato il mondo nell’ambito dei rifiuti condannando il documento appena approvato ad essere già vecchio ancora prima di entrare in vigore. Vi è poi il problema di una non-riforma che avrà efficacia a partire dal 2017 per poi esaurire la propria efficacia già nel 2020. Una situazione intollerabile che solo il nostro intervento ha parzialmente corretto portando alla votazione di un ordine del giorno condiviso il quale prevede lo studio di una riforma complessiva delle leggi regionali attive in questa materia in ottica però 2030".

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