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Cronaca

"Operazione Bollicine": vino francese contraffatto, 2 arresti

L'operazione ha permesso di smantellare un'organizzazione dedita alla contraffazione e al contrabbando di una fra le più costose etichette di vino al mondo. L'operazione ha coinvolto anche il territorio novarese

L'hanno chiamata "Operazione Bollicine" gli uomini della Guardia di Finanza di Milano, da lungo sulle tracce di contraffattori di un noto vino francese venduto e esportato in tutto il mondo.

Le indagini, cominciate in Francia nel dicembre del 2012, ad opera della Gendarmerie di Digione e dell’Ufficio Centrale per la Salute Pubblica di Parigi, hanno permesso di individuare il vero centro di produzione e smistamento in Italia dove, nell’ambito di una rogatoria internazionale richiesta dall’Autorità Giudiziaria francese a luglio del 2013 e coordinata dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Milano, dott.ssa Stefania Donadeo, la Guardia di Finanza,  ha effettuato un complesso lavoro di investigazione.

Grazie all'attività investigativa svolta su un esteso numero di accertamenti bancari e patrimoniali nei confronti dell’intero sodalizio criminale sono stati ricostruiti i canali distributivi del vino contraffatto ed identificati  tutti i responsabili. Gli elementi raccolti hanno permesso di individuare anche le società deputate alla materiale predisposizione del packaging contraffatto e alla realizzazione delle blasonate etichette, dei tappi per l’imbottigliamento e degli imballaggi per il confezionamento ed il trasporto.

Sulla base dell’input investigativo fornito dalle Fiamme Gialle, le autorità giudiziarie coinvolte hanno disposto una serie di perquisizioni, non solo sul territorio italiano, ma anche in tutti gli altri Paesi in cui sono state distribuite le false bottiglie. Tutte le operazioni sono state dirette dal Coordination Center di Eurojust, per il tramite dell’Assistente del Rappresentante Italiano - dott.ssa Teresa Camelio che, con la collaborazione di tutto il territorio nazionale, ha coinvolto anche i Reparti di Roma, Novara, Asti, Borgomanero, Bassano del Grappa, Magenta, Francavilla Fontana, Varese, Biella, Saronno, Nizza Monferrato e Canelli.

Solo sul territorio italiano sono state interrogate decine di persone e perquisite le società e le abitazioni di 15 soggetti. Nelle abitazioni controllate è stata reperita un’enorme mole di documentazione cartacea ed informatica, tra cui ordini e contabili, oltre ad un ingente quantitativo di materiale necessario al confezionamento e all’imbottigliamento del vino.
Nel corso delle operazioni, l’Autorità Giudiziaria francese, presente a Milano per coordinarsi direttamente con gli inquirenti italiani, ha deciso di spiccare, nell’immediato, due mandati di arresto europeo a carico di due cittadini italiani residenti a Novara. I due arresti sono stati immediatamente eseguiti dalla Compagnia della Guardia di Finanza novarese e i responsabili messi a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Torino competente per territorio, che ha convalidato i provvedimenti. 

L’attività svolta ha consentito di sequestrare su tutta l'area dei paesi interessati, diverse  bottiglie di “Romanée Contiper un valore commerciale di circa 1milione e 300mila euro.

Europol ed Eurojust sottolineano "l' eccellente lavoro svolto dagli oltre 60 militari della Guardia di Finanza impiegati nell’operazione ma anche l'ottimo coordinamento tra i paesi interessati. La collaborazione tra Autorità Giudiziarie e Forze di Polizia europee è,- rendono noto - uno fra i più efficaci strumenti di contrasto alle reti criminali transnazionali che, sempre più spesso, si muovono su larga scala mettendo seriamente in pericolo la sicurezza economico-finanziaria dell’Unione Europea e la salute di tutti i suoi cittadini".

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