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Cronaca

Treni, ritardi e problemi sulla Torino-Milano: i pendolari scrivono alla Regione

Il comitato pendolari Vercelli-Novara-Milano denuncia ritardi nel 2017 per un totale di 2100 minuti

Oltre 2mila minuti di ritardo accumulati in un anno e già 600 dall'inizio dell'anno. E' quanto denunciano i pendolari della tratta Torino-Milano in una lettera inviata all'assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco.

Il Comitato pendolari Vercelli-Novara-Milano, formato da viaggiatori che partono da Vercelli e Novara tutti i giorni per raggiungere il capoluogo milanese, chiedono un intervento della Regione "in quanto Trenitalia è tornata alle pessime, vecchie abitudini".

I problemi riguardano non solo i ritardi, registrati da chi viaggia su tutti i treni della tratta, ma anche i controlli che, secondo i pendolari, scarseggiano e la qualità del servizio offerto dai nuovi treni Regionali Fast, che hanno sostituito i Frecciabianca, che dallo scorso anno sono stati soppressi.

La denuncia del comitato dei pendolari

"L’assessorato - scrivono i pendolari - a fine 2016 ha lottato al nostro fianco per far sostituire le tracce liberate dalla soppressione dei Frecciabianca sulla tratta Torino - Milano con dei treni di pari prestazioni in termini di tempo e dal comfort simile ai convogli dismessi. Ad inizio 2017, incrementati poi ad aprile, sono entrati quindi in servizio i Regionali Fast, i quali avevano una configurazione fissa con una carrozza di prima classe e tutte le altre carrozze erano quelle 'rigenerate', ovvero che avevano subìto un restyling interno. Non solo: per almeno un mese, un mese e mezzo, i controlli dei biglietti venivano effettuati durante tutti i viaggi da ben due controllori ed i treni erano puntualissimi. Ciò evidenzia il fatto che con la volontà si può garantire l’efficienza del servizio. Ora, calata l’attenzione generale, si è tornati ad un graduale abbassamento della qualità deell'offerta. Le carrozze standard denominate 'Gran Comfort' sono state progressivamente sostituite dalle carrozze con vestiboli centrali che hanno un minore confort dato che i sedili posti uno di fronte all’altro hanno uno spazio per le gambe decisamente inferiore: ci sono ben 10 centimetri in meno tra le due file di sedili. I controllori passano pochissime volte in un mese, la media del controllo biglietti è del 23% sul totale dei viaggi effettuati; infatti il treno è tornato ad essere 'terra di nessuno' in quanto frequentato da personaggi non in possesso del titolo di viaggio, con conseguenti ripercussioni sulla sicurezza della clientela regolare e del personale viaggiante. La puntualità poi, ormai da mesi, è diventata una vera illusione; alla mattina il ritardo in arrivo a Milano si è stabilizzato ormai sugli 8-15 minuti quotidiani mentre, nel viaggio inverso di rientro nelle nostre rispettive città, i ritardi si attestano dai 10 ai 20 minuti praticamente tutte le sere".

I ritardi registrati dai pendolari

"Noi pendolari - scrive ancora il comitato - aggiorniamo quotidianamente le nostre statistiche e quello che è emerso in questo inizio del 2018 sono numeri inaccettabili per un paese cosiddetto civile. A gennaio su 55 viaggi monitorati, soltanto 9 treni sono partiti e arrivati in orario, mentre solo su 7 sono stati controllati i biglietti. I minuti totali di ritardo accumulati sono stati 456. A febbraio, su un totale di soli 17 viaggi, i treni hanno già accumulato 157 minuti di ritardo; nessuno dei viaggi è stato puntuale ed i biglietti sono stati controllati solo 3 volte. Nel 2017 sono stati accumulati ritardi per un totale di 2100 minuti e Trenitalia ha riconosciuto un bonus di 48 euro: il nostro tempo perso sui loro treni per pura inefficienza è valutato ben 1,37 euro/ora: ogni commento è superfluo. E i tempi di percorrenza dei Regionali Fast sono ormai diventati superiori a quelli dei Regionali Veloci. Come più volte denunciato a Trenitalia un ritardo, anche se solo di pochi minuti, dovrebbe essere un’eccezione, non una regola quotidiana".

La questione dei Regionali Fast

"Altro fatto disdicevole - aggiungono i pendolari - è l’aver scoperto che sui Regionali Fast non è più valida la prima classe, confermata da una simulazione di acquisto di biglietto nella quale l'offerta riguarda solo la seconda classe; a parte la costante mancanza di comunicazione chiara e tempestiva da parte di Trenitalia (abbiamo saputo di questa novità tramite il passaparola ), troviamo che il declassamento di un intero servizio la dica lunga sull’arroganza di Trenitalia e sulla volontà di avere un occhio di riguardo verso chi utilizza il treno quotidianamente. Immaginiamo che la Regione abbia sborsato una certa somma per ricevere uno standard concordato; non troviamo assolutamente corretto averlo modificato, peggiorando di fatto, la proposta offerta. Chiediamo quindi con decisione che Trenitalia riporti lo standard di comfort e prestazioni dei Regionali Fast a com'era ad inizio servizio; chiediamo perciò la sostituzione dei vagoni a doppio vestibolo centrale con quelli 'Gran confort' con i vestiboli alle estremità delle carrozze e, soprattutto, di sanare la situazione relativa ai ritardi ormai diventata cronica ed insostenibile".

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