rotate-mobile
Cronaca

Fra Gioachino un anno dopo: il ricordo del francescano novarese

La presentazione del volume, edito dalla casa editrice novarese Interlinea, il prossimo 10 settembre, giorno in cui ricorre il primo anno della scomparsa. Previsto anche un momento di raccoglimento nella chiesa di Sant'Andrea

"Fra Gioachino Uberti: Una vita umile sulle orme di Francesco d’Assisi": s’intitola così il libro dedicato al popolare frate novarese scomparso un anno fa, redatto a cura di Dorino Tuniz con ampio corredo fotografico e testi tratti dal diario, edito da Interlinea. Il libro verrà presentato, nel giorno del primo anniversario della morte, mercoledì 10 settembre, alle ore 18,30 nella chiesa di S. Andrea a Novara, in via Maestra, dopo una messa in suffragio con inizio alle ore 18.

Il volume ripercorre la lunga vita del diacono francescano, nato nel 1922, che ha operato a Novara per mezzo secolo, dando vita tra l’altro a un gruppo chierichetti seguitissimo da più generazioni,  e poi è stato guardiano del convento del Monte Mesma sul lago d’Orta. Come è stato scritto, fra Gioachino Uberti è stato «un personaggio che ha creato fiducia in noi stessi, lasciandoci lavorare senza farci violenza, al massimo spolverandoci con il cordone. In tutti i novaresi che hanno frequentato S. Andrea e il Monte Mesma sono familiari i suoi occhi severi e scrutatori, il suo incedere lento e controllato, ma soprattutto la fraterna partecipazione alle tribolazioni e alle felicità di ciascuno».

Il libro contiene anche testimonianze scritte da fra Maggiorino Stoppa, fra Mauro Zella, fra Gianmaria Pezzana, Oscar Monzani, Otello Cerri e Roberto Cicala, con una serie di meditazioni, come questa scritta nel suo diario poco prima della morte: «Il mio è stato un cammino di alti e bassi, di momenti di fedeltà e di tradimenti alla sua volontà, di momenti in cui avrei voluto amarlo, ma non sempre ce l’ho fatta. Quanta debolezza! Lascio a Lui il giudizio, so che mi ama, e che il suo amore è fedele. Non stancarti di me, Signore, prendimi come sono e trasformami come Tu vuoi. Dammi fedeltà e perseveranza. Grazie per il dono della vita; grazie per il dono della tua Chiesa, per il dono della vocazione religiosa francescana. Grazie per quanti ho incontrato nella vita: i genitori, i familiari, i confratelli, gli amici, i nemici. Tutti sono stati per me un dono».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fra Gioachino un anno dopo: il ricordo del francescano novarese

NovaraToday è in caricamento