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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Ecosistema Scuola: Novara sale al 58° posto in classifica

Secondo il rapporto di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi scolastici, il 43,5% delle scuole piemontesi necessita di manutenzione urgente

Le scuole piemontesi sono sempre meno sicure: drasticamente in calo la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici, quasi assente quella straordinaria.

A rivelarlo è la quindicesima edizione di Ecosistema Scuola, il rapporto di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scolastici in Italia. Secondo l'indagine, infatti, il 43,5% delle scuole piemontesi necessita di interventi di manutenzione urgente, contro la media nazionale che si attesta al 32,5%.

In Piemonte è infatti in tracollo il dato sulla manutenzione ordinaria che presenta una media di investimenti per scuola di 3.857 euro a fronte degli 11.863 dell’anno precedente. In caduta libera anche gli investimenti per la manutenzione straordinaria: in appena tre anni si è passati dai 63.533 euro medi per istituto scolastico del 2011, ai 16.164 euro del 2012, fino ad arrivare ai 13.167 del 2013 (contro una media nazionale di 17.614 euro). E questo si riflette sulla crescita esponenziale della necessità di manutenzione urgente che, in appena tre anni, passa per le scuole piemontesi dal 24,2% al 43,5%.

Anche quest'anno la fotografia scattata dal rapporto, che ha preso in considerazione gli istituti di 94 capoluoghi di provincia, è poco rassicurante: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Il 9,8% degli edifici si trova in aree rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano al 30,9% gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi, mentre solo 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica.

La crisi economica e la minore disponibilità dei Comuni ad investire, anche a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, ha portato inoltre ad un calo delle scuole che hanno servizi scuolabus (22,5%) e pedibus (5,2%). Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata che registra il trend positivo del 2012. Diminuiscono invece i fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria.

In questo contesto, la provincia di Novara si classifica, anche quest'anno ultima tra i capoluoghi piemontesi, al 58° posto (40,6%) nella graduatoria della qualità dell'edilizia scolastica. In Piemonte, ancora una volta, a primeggiare è Verbania (al 9° posto), seguita da Biella (tredicesima), Asti (diciottesima) e Torino (al 23° posto). Seguono poi Vercelli (26° posto), Asti (20°), Cuneo (34°) e Alessandria (40°). Unica nota positiva per la provincia di Novara arriva dal fronte dei servizi, dove (con Vercelli, Frosinone e Ragusa) si distingue per il servizio di scuolabus.

Accanto alle emergenze, però, ci sono le esperienze e le eccellenze che fanno ben sperare. Se da un lato la situazione degli edifici scolastici è preoccupante, dall’altro il Piemonte continua ad affermarsi nel campo dei servizi e delle buone pratiche: ben 3 comuni capoluogo si posizionano tra i primi 20 della graduatoria nazionale e Verbania ne è capofila. Si affermano per la raccolta differenziata soprattutto Novara, Asti, Biella, Cuneo, Torino. Buona la media percentuale dei pasti biologici utilizzati nelle mense scolastiche. Sempre nelle mense si preferisce alla carta e alla plastica mater bi e piatti di ceramica. I dati ci raccontano poi di scuole dove si utilizza l’illuminazione a basso consumo (62,4%) e dove si fa ricorso, nel 5,9% dei casi, a fonti di energia rinnovabile (solare fotovoltaico per il 100% dei casi e impianti a biomassa per il 6,9%). Buona, infine, la situazione delle certificazioni (passando dall’80% dell’agibilità all’86% di quella igienico-sanitaria) nonché dei requisiti di sicurezza come porte antipanico, prove di evacuazione e impianti elettrici a norma.

A guidare la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica anche quest’anno sono sempre le città del nord con Trento in prima posizione seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º). Unica eccezione è la citta di Prato in quarta posizione, seguita da altre città del nord: Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Il sud rimane ancora indietro e compare solo a metà classifica con Lecce (21°). Tra le novità di quest’anno, il nuovo ingresso di Aosta che per la prima volta ha partecipato all’indagine di Legambiente.

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