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Cronaca

Il referendum sul Musa si può fare?

La Lega raccoglie le firme per un referendum abrogativo del nuovo piano della sosta, mentre il M5S sostiene che non sia previsto nel regolamento comunale

La Lega Nord ha depositato in Comune una proposta di referendum. Il primo punto della proposta è quello di revocare la delibera con la quale è stato approvato il piano della sosta, il secondo è l'abrogazione della delibera sulle tariffe. Secondo gli esponenti del Carroccio la parola dovrebbe andare ai novaresi, che potranno così decidere se mantenere o meno il Musa.

Qualche giorno fa però l'esponente del Movimento Cinque Stelle Luca Zacchero aveva specificato che l'articolo 40 dello statuto comunale specifica che "per favorire la consultazione della cittadinanza su questioni di rilevante interesse della comunità locale è istituito il referendum consultivo". Zacchero sottolinea quindi che non esiste il referendum abrogativo nello statuto del comune di Novara, quindi, di fatto, non è possibile chiedere ai cittadini di votare per "cancellare" una delibera del consiglio comunale.

La questione è complicata e non è facile, a meno che non si sia esperti in leggi, spiegare come stanno veramente i fatti.

Lo statuto del comune di Novara, nell'articolo 45, comma 1, prevede infatti la possibilità di referendum soltanto consultivi, non abrogativi, ma è prevista la possibilità di referendum abrogativi di atti prodromici, nei quali potrebbe rientrare la delibera di Giunta che ha approvato il piano Musa quasi un anno fa.

Quindi, semplificando, il referendum proposto dalla Lega non sarebbe attuabile almeno per quanto riguarda il secondo punto, cioè l'abrogazione della delibera sulle tariffe, come si legge nell'articolo 45, comma 2, dello statuto comunale "Non sono ammessi referendum che propongano l'abrogazione o la modifica di delibere concernenti tributi locali, tariffe dei servizi".

Inoltre, perchè possa essere indetto un referendum, è necessario che la proposta presenti la sottoscrizione di almeno il 5% degli iscritti nelle liste elettorali del comune (Art. 48, comma 2). Dopo l'autenticazione delle firme il segretario generale e due consiglieri comunale, uno di maggioranza e uno di minoranza, devono valutare l'ammissibilità del referendum entro 30 giorni. Dopo di che il consiglio comunale dovrà discuterne per approvare una delibera di indizione del referendum.

Non sappiamo se la proposta depositata dalla Lega sarà ammessa in consiglio: quello che è certo è che il Musa ha sollevato un polverone, anche legislativo, di enormi proporzioni.

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