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Cronaca Galliate

Maltrattamenti a Villa Varzi, richiesta di rinvio a giudizio per i tre operatori arrestati

I tre, un uomo del milanese e due donne novaresi, erano stati arrestati lo scorso autunno con l'accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di alcuni ospiti del centro diurno per disabili di Galliate

Avviso di conclusione delle indagini preliminari e richiesta di rinvio a giudizio per i tre operatori sanitari di Villa Varzi arrestati lo scorso autunno dai carabinieri di Galliate.

I tre, un uomo del milanese e due donne novaresi, erano finiti ai domiciliari con l'accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di alcuni ospiti del centro diurno per disabili di Galliate.

Gli arresti sono arrivati a seguito delle indagini avviate dai militari dell'Arma, che nel settembre e nell’ottobre 2015 avevano raccolto testimonianze e denunce di parenti riguardo le vessazioni alle quali erano sottoposti gli ospiti della casa di cura. Sulla base delle evidenze probatorie, la Procura della Repubblica aveva quindi richiesto ed ottenuto a novembre successivo l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari.

I capi di imputazione per i tre imputati sono relativi a reati di maltrattamenti e percosse a disabili affidati a loro per ragioni di cura.

L'inchiesta era partita da una segnalazione anonima giunta ai carabinieri di Galliate che rivelava la perpetrazione, da tempo, di condotte violente da parte di operatori e operatrici socio assistenziale del centro per disabili di Galliate ai danni degli ospiti.

Le indagini si erano quindi sviluppate attraverso l'installazione di alcune microtelecamere nei locali di Villa Varzi, che hanno consentito di verificare e documentare i numerosi atti di violenza posti in essere dagli indagati ai danni degli ospiti della struttura.

"E’ stata la contrarietà ai doveri di cura, protezione e tolleranza dei soggetti affidati, anche in ragione della loro infermità - hanno commentato i carabinieri - ad indurre il giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Profumieri, a disporre l’immediata restrizione agli arresti domiciliari, soprattutto in considerazione della particolare veemenza delle condotte nonché del numero di colpi inferti ai poveri disabili a distanza di tempo ravvicinato. Una serie di violenze e comportamenti gratuitamente umilianti nei confronti dell'ospite indifeso tali da sottoporli ad un grave situazione di dolore e vessazione".

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