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Cronaca Galliate

Inquinamento ambientale a Galliate: sequestrata area industriale

Denunciate quattro persone, tra cui anche il sindaco Davide Ferrari. Il sequestro dell'area, situata in località Varallino, risale alla primavera dello scorso anno, ma le indagini si sono concluse solo ora

La Guardia di Finanza di Novara ha sequestrato un’area industriale di 38.400 mq situata nel comune di Galliate, in località Varallino, poichè fortemente inquinata e pericolosa per la salute dei cittadini.

Il sequestro preventivo dell'area, individuata nel corso di normali servizi di controllo del territorio effettuati dalle pattuglie del 117, risale alla primavera del 2014, periodo in cui sono poi state avviate le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Novara, finalizzate ad accertare i responsabili dello scempio ambientale e la natura degli agenti inquinanti presenti nell’area.

Nel corso delle verifiche è emerso che la genesi della contaminazione risale almeno al 2001, anno in cui la società Tintoria Stamperia Tessuti Srl è stata dichiarata fallita e la gestione del sito industriale è passata nelle mani del curatore fallimentare il quale, nel febbraio del 2007, aveva segnalato alle autorità competenti il potenziale inquinamento dell’area.

Nel mese di maggio del 2009, però, l’intera area è stata ceduta, senza alcun tipo di intervento di bonifica o di messa in sicurezza, alla società Varallino Real Estate Srl. Nemmeno la nuova proprietà si è attivata per bonificare l’area che permane nello stato di totale abbandono sino all’intervento delle Fiamme Gialle. L’autorità giudiziaria, nel convalidare il sequestro preventivo operato d’iniziativa dalla Guardia di Finanza, ha quindi disposto gli opportuni accertamenti tecnici eseguiti dai finanzieri, con l’ausilio dei funzionari dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale di Grugliasco e Novara, mediante sopralluogo e prelevamento di campioni per appurare la natura e la pericolosità degli agenti inquinanti presenti nel sito industriale.

Gli accertamenti compiuti hanno messo in luce la contaminazione di tutta l’area. In particolare è stata riscontrata la presenza di amianto nelle coperture degli edifici e, soprattutto, di amianto in matrice friabile nelle coibentazioni delle tubature, la cui lunghezza è stata stimata in circa 2mila metri. Oltre all’amianto è stata individuata la presenza di altre sostanze pericolose contenute nei rifiuti chimici di laboratorio, nei fusti di tinture e pigmenti e nei contenitori di combustibili ed oli per motori abbandonati nell'area. 

"Per completare il quadro fin qui delineato - hanno sottolineato dalla Guardia di Finanza di Novara - bisogna aggiungere che tutta l’area è stata per anni aperta all’accesso indiscriminato, con notevole pericolo per la salute degli inconsapevoli avventori. Tale situazione è stata comunicata agli organi competenti al fine di dare impulso alle procedure amministrative previste dal Codice dell’Ambiente per mettere in sicurezza, nel più breve tempo possibile, l’area ed impedire la dispersione delle fibre di amianto e delle altre sostanze pericolose".

Nel mese di luglio di quest’anno, facendo seguito alla sollecitazione ricevuta dagli inquirenti, il sindaco di Galliate Davide Ferrari ha emesso un'ordinanza che obbliga l’attuale proprietà alla tempestiva messa in sicurezza e totale bonifica del sito industriale.

Al termine degli accertamenti le Fiamme Gialle hanno denunciato, a piede libero, quattro persone: il rappresentate legale della Tintoria Stamperia Tessuti Srl, per il reato di abbandono sistematico di rifiuti; il rappresentante legale della nuova proprietà del sito, la società Varallino Real Estate Srl, per non aver rispettato l'ordinanza del sindaco nei tempi imposti; il sindaco Davide Ferrari (e il suo predecessore Arturo Boccara) per aver mancato di compiere gli atti di ufficio necessari in relazione ad un evento potenzialmente pericoloso per la salute pubblica.

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