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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Casalbeltrame

Smaltimento illecito di rifiuti, sigilli della Forestale ad un cantiere edile

E' successo a Casalbeltrame. Denunciato il titolare dell'impresa edile, accusato anche del reato di combustione illecita di rifiuti

Un cantiere edile sotto sequestro e il titolare dell'impresa denunciato per per i reati di combustione e smaltimento illecito di rifiuti. E' successo a Casalbeltrame; l'operazione è stata svolta dal Nucleo investigativo dei carabinieri forestali di Novara, in seguito ad una serie di controlli del territorio a tutela del patrimonio ambientale e contro le azioni llecite di deturpamento ed inquinamento ambientale.

L'indagine

I carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro preventivo un’area interna ad un cantiere edile, dove erano stati accumulati, in assenza di autorizzazione ed in maniera incontrollata, rifiuti derivanti dalle attività del cantiere. Il sequestro è stato convalidato dal Gip di Novara. Dagli accertamenti condotti è infatti emerso che, all’interno dell’area, erano presenti diversi cumuli di rifiuti da demolizione edile, provenienti dall’attività dell’impresa gestiti in assenza di qualsivoglia autorizzazione ambientale. Inoltre, sono stati anche individuati cumuli di rifiuti già bruciati e cumuli già pronti per essere bruciati.

Il sequestro

Nell'area erano ammassati rifiuti di varia natura, tra i quali imballaggi in plastica, in legno e rifiuti misti derivanti dall’attività di impresa della ditta. La presenza di cumuli già pronti per la successiva combustione ha spinto i militari ad effettuare il sequestro preventivo d’iniziativa, per assicurare l’interruzione dell’azione illecita ed evitarne le ulteriori conseguenze e l’aggravamento dell’effetto inquinante sul territorio.

Nei guai il titolare dell'impresa

Il cantiere era nella disponibilità di una impresa edile della provincia. Il responsabile legale della ditta, un cittadino italiano residente nel novarese, è stato denunciato per i reati di combustione e smaltimento illecito di rifiuti. "Il reato di combustione illecita di rifiuti - spiegano dalla Forestale - è in vigore dal dicembre 2013. È un reato grave che prevede la comminazione della pena della reclusione da due a cinque anni. Inoltre, il responsabile, in caso di condanna, è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale ed al pagamento, anche in via di regresso, delle spese per la bonifica".
 

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