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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Cave, siglato il nuovo protocollo a difesa del territorio novarese

Il nuovo documento, che prevede modifiche ed integrazioni dell'accordo dell'aprile 2012, è stato esteso ai sindaci dei Comuni ricadenti nei bacini estrattivi e alle associazioni di categoria

E' stato siglato ieri mattina, mercoledì 15 gennaio, presso la Prefettura di Novara, il protocollo di legalità per il controllo e il monitoraggio delle cave della provincia di Novara.

Il nuovo documento, che prevede modifiche ed integrazioni dell'accordo dell'aprile 2012, è stato esteso ai sindaci dei Comuni ricadenti nei bacini estrattivi e alle associazioni di categoria. Obiettivo del protocollo è quello di prevenire l'utilizzo delle cave per lo smaltimento illecito di rifiuti, anche ad opera della criminalità organizzata.

A porre la propria firma sulla convenzione, oltre al prefetto Francesco Palo Castaldo, al procuratore della Repubblica Francesco Saluzzo e l'assessore provinciale Giuseppe Oliviero Colombo (in rappresentanza del presidente Sozzani), c'erano i 39 sindaci dei Comuni ricadenti nei bacini estrattivi (tra cui anche il sindaco di Novara Andrea Ballarè), i rappresentanti delle associazioni di categoria, di Asl, Arpa, ufficio provinciale del lavoro e forestale. Presenti anche le forze dell'ordine, per sottolineare che sulla sicurezza e la legalità c'è sempre attenzione.

"Queste convenzioni sono lo strumento fondamentale - ha commentato il prefetto Castaldo - per garantire la sicurezza nel territorio. Il protocollo firmato questa mattina integra quelli che sono i normali controlli sulle cave per garantire che avvengano secondo i principi che il legislatore pone. Sono infatti previste una serie di attività di controllo e monitoraggio; lo scopo è mettere in evidenza quei soggetti che hanno rapporti le organizzazioni criminali ed estrometterli dalla gestione delle cave. Questo documento è un modo per mettere insieme amministrazioni locali, istituzioni, e forze di polizia".

Il nuovo protocollo di legalità intende puntare, infatti, all'intensificazione dei controlli di natura amministrativa su autorizzazioni o concessioni e a responsabilizzare le associazioni di categoria nei confronti delle imprese per le quali dovessero emergere motivi di indagine.

Con questo nuovo documento, si intende dunque coordinare i controlli che già avvengono sulle cave, attraverso un gruppo di interforze di cui fa parte anche la Dia. Sono 39 i Comuni coinvolti nella stesura del nuovo protocollo (Barengo, Bellinzago, Biandrate, Briona, Caltignaga, Cameri, Carpignano, Casaleggio, Casalino, Casalvolone, Castelletto, Cavaglietto, Cerano, Cressa, Galliate, Ghemme, Grignasco, Landiona, Mandello Vitta, Marano Ticino, Momo, Novara, Oleggio, Pombia, Prato Sesia, Recetto, Romagnano, Romentino, San Nazzaro Sesia, Sillavengo, Sozzago, Suno, Terdobbiate, Trecate, Vaprio d'Agogna, Varallo Pombia, Vicolungo, Vinzaglio), di questi 15  possiedono sul proprio territorio cave attive.

"Questo protocollo - ha sottolineato l'assessore Colombo - rappresenta la volontà delle istituzioni di garantire la massima legalità nel settore cave. E' una forma di prevenzione, di tutela del territorio e della salute dei cittadini, di lotta alla criminalità organizzata. L'obiettivo è rendere i nostri territori impermeabili ad ogni forma di criminalità organizzata".

L'incontro in Prefettura è stato anche l'occasione per il sindaco di Novara per parlare della sicurezza in città: "A Novara - ha detto Ballarè - non c'è un escalation di criminalità, la presenza delle forze dell'ordine e della polizia municipale è costante e continua. Novara non è certo il Bronx o il Far West, è assurda questa sindrome da allarme sicurezza". Per Ballarè, dunque, Novara non ha problemi di sicurezza, e la situazione non sta degenerando, anzi il numero dei reati resta stabile, nella norma.

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